Il romanzo si apre una sera qualsiasi nella casa di Mara, Roberto, i figli adolescenti Nicola e Barbara, per concludersi la mattina dopo con un cambiamento nella vita della famiglia. Si avverte una forte tensione, che sarà spiegata a mano a mano che la storia si dipana con una serie di flash back. Si delinea così la squallida figura di Roberto che, abbandonati tutti i membri della famiglia perché semplici contadini, insegue la sua brama di ricchezza. Privo di ogni senso morale, vive nella menzogna e nell’illegalità, prendendo ciò che gli serve da tutti, spacciandosi per un povero ragazzo timido, triste e solo. In tal modo conquista Mara, una ragazza piena di talento e di umanità. La sposa e la fa diventare una cosa solo sua da esibire come un trofeo. Ma un tragico incidente ai danni di un piccolo animaletto indifeso mette a nudo la sua anima arida, cinica, senza amore, vuota e sarà determinante per la decisione liberatoria.
Adriana Tipaldi, una prof. che nel suo insegnamento ha cercato di trasmettere ai suoi ragazzi il valore di una vita basata sull’edificazione del proprio essere piuttosto che cedere alle allettanti blandizie dell’avere.
“… Se la tua mente e le tue mani riescono a creare, potrai sempre circondarti del bello che tu stesso progetti nel quotidiano, e non solo non conoscerai mai la noia, che induce troppo spesso a evasioni sconsiderate e pericolose, ma sarai profondamente felice…”
“… La natura è una fonte inesauribile di ispirazione e gli animali, un cane, un gatto, mi fanno stare bene perché sono esseri incontaminati, incapaci di qualsiasi bruttura. Non potrei mai vivere senza di loro…”
Mamma, nonna, anche bisnonna, Adriana ha iniziato ogni attività per la sua realizzazione personale solo dopo la nascita dell’ultima dei tre figli: laurea, diploma presso il Politecnico di Design, progettazione di interni, insegnamento, ma anche disegno, pittura, studio del pianoforte, scrittura, insieme al lavoro come volontaria e poi commissario in una associazione per la protezione degli amici animali.
Infine, una breve esperienza come consigliere comunale a Varese, membro del direttivo dell’Università Popolare e per diversi anni presidente di un concorso letterario.
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