Il saggio di Gianluigi Ugo è il risultato di un’attenta analisi di fatti e fenomeni che hanno radici nella storia ed estensione nell’attualità. La trattazione dell’autore non si risparmia dall’approfondire anche i reiterati controsensi ideologici spesso mal celati da esponenti e mezzi dediti all’informazione di massa.
Una spiegazione meno convenzionale ma accurata e sincera interviene a far luce su tematiche sempre oggetto di interessante se non indispensabile dibattito: le storiche contraddizioni tra Destra e Sinistra, i valori e i sistemi che reggono la vita politica, i cosiddetti “giri di walzer” del mondo cattolico spinti da correnti di natura geopolitica e ideologica, lo stillicidio a cui vengono sottoposti i dialetti e altre vitali componenti dell’identità di nazione sull’onda di falsi miti multiculturali e globali, il versante formazione e innovazione, fino a confluire nella sfera del sociale, famiglia, disabili e altre classi svantaggiate che paiono al tempo stesso tutelate e distanziate dalle istituzioni filantrope. Un saggio che inquadra l’Italia, il suo trascorso storico con relative posizioni assunte e che suscita inevitabilmente la riflessione sulle prospettive future.
Gianluigi Ugo, nato a Monza nel 1956, laureato in lingue, Scienze Politiche e in Pubbliche Relazioni, giornalista pubblicista, è autore di opere ed articoli su argomenti di storia e attualità italiana.
Attraverso il proprio sito, PATRIADIMEZZO.COM, egli pone al centro l’esperienza d’Italia quale crocevia tra Europa, Nord-Africa e Asia Minore, costretta dalla Guerra Fredda prima e dai postumi di essa poi, ad una sorta di ciò che egli chiama disabilità politica, tanto da dedicare un intero capitolo del presente volume a quelle situazioni in cui l’emancipazione e l’estrema normalità comportamentale della persona disabile spesso imbarazza, anziché gratificare, chi, più o meno celatamente, cerca nel rapporto con costei un ruolo di pretesa superiorità: un discorso che assume una connotazione geopolitica quando, nel capitolo successivo, l’autore parla dell’Italia, penalizzata nelle proprie potenzialità da un’Europa specie occidentale-atlantica che la critica ma ne teme nel contempo un eventuale maggior peso nello scacchiere euromediterraneo e non solo.
Come il rovescio di una medaglia scorrono quindi una ad una dinanzi al lettore le innumerevoli contraddizioni di un importante scorcio di storia italiana che ha visto, tra gli altri, certo mondo cattolico alla ricerca di Marx, così come certa sinistra intellettual-proletaria immedesimarsi nei gusti e nel linguaggio del mondo capitalista, sinanche a far apparire la Guerra Fredda stessa ed i suoi strascichi come il primo ed il secondo atto di una farsa.
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