Il capo ben alto dritto lo sguardo verso la meta!
All’inizio ci sono Michela e Federico. Michela, egocentrica presenza che tutto divora, catalizzatrice di richieste di coerenza e sottomissione alle convenzioni e al perbenismo di un mondo mai attento alla sostanza dell’essere. Corpo-prigione che soffoca e annienta Federico, guerriero inconsapevole che si ritrova ben presto a fare i conti con quella che capirà essere, dopo anni di indicibile sofferenza, una disforia di genere. Il contesto storico e sociale e, soprattutto, una famiglia del sud vittima di condizionamenti religiosi esasperati e fuorvianti, portano Federico a percepirsi prima come essere sempre inadeguato, poi, soprattutto nel confronto dialettico con il mondo cattolico in cui è immerso, come giovane immorale e pervertito. Vivrà come un acrobata sul filo dell’esistenza, prima di rinascere con una sentenza di un tribunale. L’autore ci dona una biografia che non vuole condividere solo un’esperienza personale ma offrire altresì uno spaccato di vita di chi ha vissuto un percorso di transizione di genere negli anni Settanta. Offre spunti di riflessione per meglio comprendere l’oggi, nella consapevolezza che solo la costanza e la perseveranza del dialogo e del confronto sociale generano la cultura del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani.
Federico Arimondi nasce nel 1962 in una città del Meridione, dove vivrà con la sua famiglia fino all’età di 23 anni. Qui conclude gli studi conseguendo un diploma di Scuola superiore. Si trasferisce in una città del Nord a settembre del 1988. Inizia con lavori umili a causa del suo percorso di transizione che non gli consente di essere assunto regolarmente sino al conseguimento di nuovi documenti di identità. Al momento lavora come libero professionista per numerose Aziende del Nord Italia avendo raggiunto svariati successi professionali. In passato si è occupato di comunità che accolgono donne straniere, oggetto di tratta e sotto tutela. Sempre attento alle necessità di chi attraversa vite e realtà difficili, al momento presta la sua opera di volontariato in diverse forme. Collabora attivamente con l’Associazione ASCA-Savona nel cuore dell’Africa.
loretta –
Salve, ho letto il tuo libro, mi è piaciuto molto per come è stato scritto, leggero ma allo stesso tempo impressionante come puoi aver vissuto la giovinezza. Sei stato forte e coraggioso ad affrontare un iter lungo e anche incerto sul risultato.
Il tuo racconto mi ha fatto ricordare la mia infanzia e adolescenza, che non ha niente da paragonare alla Tua storia, però desiderare ad esempio i pantaloni invece della gonna o vestito, i giochi non quelli da bambina, non desiderare truccarsi ecc…., sono situazioni che se veramente ci credi perchè le senti, formano il tuo carattere per tutta la vita.
Grazie, loretta