È il 1940 quando Peppino, bersagliere, viene chiamato al fronte albanese per la guerra contro i greci; appena partito fa amicizia con altri tre ragazzi, che saranno suoi compagni per tutto il periodo bellico, sia in Albania che, successivamente, in Africa. I quattro, nonostante tutte le difficoltà e le assurdità che ogni guerra porta sempre con sé, riusciranno sempre a cavarsela in qualche modo e senza mai perdersi d’animo, fin quasi a trasformare un tempo di disperazione in un’avventura rocambolesca.
Antonino Mazzaglia, Nino, per tutti, nasce il 4 luglio 1959 a Santa Maria di Licodia in provincia di Catania, un paesino del versante sud dell’Etna, allocato in un promontorio che domina la vallata del fiume Simeto, dove tutt’ora vive.
Diplomato di Geometra, ricopre la carica di responsabile dell’Ufficio Tecnico del suo Comune. Sposato, con tre figli, la moglie, dal 2012, ancora giovanissima, soffre di una grave disabilità. Ciò lo ha segnato ma reso più forte verso tutte le avversità della vita. Vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, quello è il suo motto. Innamorato della sua Sicilia e conoscitore del territorio Etneo e dei boschi dei Nebrodi, vero scrigno di tesori, cerca in ogni modo di veicolarne le bellezze, la maggior parte misconosciute anche agli stessi isolani.
Appassionato di storia, geografia, di micologia e di ogni attività all’aria aperta, dall’escursionismo al parapendio, cerca di vivere e assaporare ogni momento, sempre unico e irripetibile, di questa esistenza.
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