Sfogliando le pagine di questo romanzo, è come se aprissimo una porta e facessimo un salto nel passato. Siamo nel periodo a cavallo della Seconda guerra mondiale e la vita in un piccolo paese della Sicilia scorre lenta e monotona come da sempre, poco toccata dagli eventi bellici. Il paese di pescatori si chiama Villaggio Pace, proprio lungo la costa nord della città di Messina, e qui il tempo scorre lento e monotono e quel poco che accade è fortemente regolato da usi, costumi e tradizioni che condizionano il vivere e il convivere dei suoi abitanti. Il protagonista, Giovanni, descrive quella vita attraverso le vicende della sua famiglia. I cambiamenti tuttavia arrivano, sia pure lentamente, sconvolgendo l’esistenza e le abitudini dei suoi abitanti. Giovanni ci descrive con minuzia di particolari quale era la vita prima della guerra, come è cambiata dopo e gli effetti che ha avuto sulla gioventù di allora, quella gioventù che negli anni Cinquanta si è incamminata verso il Nord, portandosi dietro solo una valigia piena di speranze e di paure. E per la generazione dei figli, e ancor più per quella dei nipoti, è difficile, se non impossibile, immaginare come si viveva allora, ma solo conoscendo il passato si può capire il presente.
Pino Ferrara è nato nel 1936 a Messina. Prima come bancario e poi come uomo di teatro e di lettere, ha passato gli ultimi quarant’anni della sua vita all’estero, vivendo tra gli Stati Uniti, Hong Kong e Londra. Come dirigente bancario ha lavorato all’estero per diverse banche italiane e straniere, collaborando nel contempo con riviste finanziarie asiatiche. Nel ruolo di regista teatrale, a Londra ha messo in scena molte commedie di commediografi contemporanei italiani e ha insegnato recitazione in alcuni College inglesi dove si studia la lingua italiana. Alcune sue poesie sono state presentate in una manifestazione letteraria per la promozione della lingua italiana organizzata a Londra con il patrocinio del Ministero dei beni culturali e altre sono state premiate in vari concorsi letterari in Italia e incluse in alcune antologie. Il suo romanzo Il figlio di Aziza ha vinto il “Premio della Giuria” del Premio letterario Città di Pontremoli 2014. Rotariano fin dal 1974, è stato Presidente del Rotary Club della City di Londra e nel 2004 gli è stata riconosciuta la Paul Harris Fellowship per il suo contributo a sostegno di studenti bisognosi. I proventi del suo lavoro nel campo teatrale e letterario sono interamente devoluti a beneficenza. Attualmente vive e lavora tra Milano e Londra.
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