È una riflessione nata dal considerare il ruolo della scrittura, sia essa intesa come professione che come diletto. Un comune modo di dire relativo alla scrittura è che la produzione di un testo degno di qualità, merito e gradimento di pubblico debba essere preceduta dal sangue, quello che metaforicamente dovrebbe fuoriuscire dalle dita a furia di buttare giù pensieri e parole, al pari di una ballerina che danza sulle punte con fatica, impegno e sudore. Se questo è vero, allora si può ritenere che l’autore le dita le abbia consumate per produrre la sua raccolta, poiché solo così è possibile spiegare una tale bravura nel far incontrare due elementi tra loro opposti come l’istinto e la ragione.
Gianluca Tucci nasce a Chieti il 12 gennaio 1970. Laureato in giurisprudenza, svolge la professione di avvocato. Dall’età di 17 anni, si dedica alla letteratura e alla poesia. Ha pubblicato una silloge poetica nel 2006 dal titolo Sul fondale, ha scritto per due importanti riviste letterarie, ha partecipato ad alcuni concorsi e vinto un premio. Alcune sue poesie sono state pubblicate nell’Enciclopedia di Poesia Contemporanea (2016) Mario Luzi.
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