L’opera di Concetta Messina è uno scritto fuori dagli schemi, una raccolta di riflessioni che si sviluppa seguendo il flusso dei pensieri, seguita da una silloge poetica che tocca le corde dell’anima.
Il suo dettato dei sentimenti mette sotto i riflettori l’indifferenza, scruta i dettagli che passano inosservati per riconoscere la saggezza nel vissuto di tutti i giorni. L’Autrice si ribella contro l’accettazione passiva della realtà che sembra ineluttabile, lancia un grido di resistenza contro la consuetudine di accettare il mondo così com’è. La comunicazione e la condivisione emergono come forze che possono penetrare la nebbia dell’indifferenza, inquadrata in molteplici aspetti.
Le considerazioni di Concetta Messina nascono da esperienze personali, sono arricchite da pensieri filosofici e da uno sguardo a eventi contemporanei e storici. Il testo invita il lettore a una conversazione aperta sulla condizione umana, è un’opportunità per esplorare la luce che può dissipare le ombre dell’insensibilità. L’analisi sfuma nell’abbraccio dei versi poetici, svelandoci il “cuore di gabbiano” dell’Autrice, la nostalgia della sua terra, la gioia che riemerge in ciò che sussurra alla sua memoria, ogni emozione tradotta in immagini vivide che sanno imprimersi nel cuore del lettore.
Concetta Messina, già autrice di due raccolte poetiche dal titolo In un momento qualunque e Come le more, è nata il primo luglio 1950 a Siracusa, dove ha vissuto per cinquant’anni. Insegnante di filosofia nei licei, sposata e con due figli, si è trasferita a Milano negli anni 2000 e, maturata l’età pensionabile, ha impiegato il suo tempo a realizzare la pubblicazione di libri di poesie raccolte nel corso degli anni.
Gli affetti familiari, l’amicizia e l’amore in ogni sua forma hanno caratterizzato il suo percorso esistenziale e letterario.
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