Il principio del rispetto nei confronti di un proprio simile rappresenta l’elemento cardine dei diritti umani, chiamati tali in quanto universali. Ogni persona dovrebbe poter mantenere la propria dignità, avere il potere di scelta e di opportunità, vivere secondo i propri desideri, decidendo del proprio credo, della propria realizzazione lavorativa, e manifestare liberamente i propri pensieri. “Dovrebbe”, ma la realtà è ben diversa, purtroppo.
Finché ci saranno uomini ghettizzati e resi schiavi; donne vessate, maltrattate, vilipese e rese oggetto, confinate in una dimensione di assoggettamento nei confronti dell’uomo, e bambini a cui verrà negato il diritto allo studio e allo svago, l’essere umano non progredirà, rimarrà invischiato nelle spire di una politica espansionistica che attraverso l’abuso di potere mira all’affossamento dell’uomo, vanificando il concetto di Democrazia.
Oggi più che mai è necessario darsi da fare, unirsi in una collaborazione fattiva, ma soprattutto prendere coscienza che dovremmo essere noi a cambiare, a imparare ad accogliere, a non giudicare.
Ricordiamolo, ricordiamolo sempre, che la cooperazione è alla base della crescita, dello sviluppo della collettività.
Francesco Perrone in questo bellissimo saggio offre una panoramica delle condizioni aberranti relative a scenari di guerra e a tentativi disperati di sovvertire sistemi dittatoriali: proprio per ricordarci che intorno a noi c’è tanta disperazione.
Gli aspetti che rendono unico il carattere del mio caro amico risiedono nell’atto riflessivo: condotto con impeto e solerte volontà di discernere unanimi concetti, al fine di restituire un solidale senso di dignità alla natura umana. Tale ottemperanza non funge da contraltare a quel suo esser impavido, che per nulla teme di imboccare i sentieri più reconditi della propria anima.
S’inneggia così all’elevazione dei propri costumi e delle proprie virtù; stoicamente, senza esito.
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