Con questo secondo lavoro, strutturato in quattro racconti e quattro specifici protagonisti, l’autore continua a sottoporre alla nostra attenzione uno stile di vita che ora non c’è più. Un modo di vivere i cui principi fondamentali erano l’amicizia leale e solidale, il sacrificio personale e collettivo, l’impegno continuo, la perseveranza quasi caparbia nel cercare di realizzare le proprie aspettative e gli obiettivi prefissati. Il tutto è sempre narrato nel suo stile improntato ad un realismo “nudo e crudo”, senza fronzoli, che dà l’assoluta immediatezza delle varie vicende e quindi l’immutato coinvolgimento emotivo al lettore, sia in senso positivo che, talvolta, in senso negativo. Il lettore, soprattutto giovane, certamente saprà cogliere, al dì là delle più o meno avvenute realizzazioni delle aspirazioni di ciascuno, la forza propulsiva che spinge i protagonisti a non arrendersi mai e andare avanti quali che siano le difficoltà e gli impedimenti che si troveranno di fronte. Forse è proprio questo il sottinteso messaggio per le nuove generazioni. La vita va vissuta con coraggio e determinazione, perché essa è sempre e comunque un dono ricevuto.
Mario Di Adamo nasce nella frazione Mortale nel comune di Casalattico, in provincia di Frosinone, da genitori provenienti dal comune di Colle San Magno. Ha sempre vissuto nel comune di nascita, dove ancora oggi risiede. Ha conseguito il diploma di geometra presso l’Istituto “Cesare Baronio” di Sora (FR). Attualmente, è in pensione dopo 42 anni e 10 mesi come dipendente del Comune di Casalattico, ove ha concluso la sua carriera come responsabile dell’Ufficio tecnico. Ha già pubblicato il libro: Il mio nome è Mario ma mi chiamo Domenico.
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