Il rinvenimento casuale di tre piccoli quaderni è un evento inaspettato che consente a Francesco Gentile di rendere omaggio al padre Nicola, uno dei numerosi italiani la cui vita è stata profondamente segnata dalla prigionia negli anni della seconda guerra mondiale. Deportato prima in Russia, poi catturato dai soldati tedeschi e rinchiuso nel campo di Kaisersteinbruch, in Austria, i suoi racconti incentrati sui lunghi mesi trascorsi in condizioni di durissime sofferenze e privazioni riesce ancora oggi a colpirci, contribuendo a tenere viva la memoria collettiva su un’epoca storica che ha purtroppo visto la dignità umana precipitare in abissi senza precedenti.
Francesco Gentile è nato a Chieti il 7 ottobre 1953. Ha frequentato il Liceo d’Arte “Mario dei Fiori” di Penne (PE), dove ha insegnato come supplente per tre anni, prima di lasciare definitivamente dopo la morte del padre Nicola, Maresciallo dei Carabinieri.
Nato con la vocazione di pittore sin dalle elementari, dopo la morte del genitore, cui era molto legato, alla ricerca di una sicurezza è stato assunto per le sue qualità artistiche come grafico editoriale presso la Scuola Superiore “Guglielmo Reiss Romoli” de L’Aquila, costituita per iniziativa della STET. Il periodo che va dal 1980 al 1983 segna una svolta decisiva e significativa della sua arte: a un profondo raccoglimento interiore segue l’approdo sul terreno della fede colorata di fresco entusiasmo francescano, che si rivelerà particolarmente fecondo nella paesaggistica religiosa di Pietrelcina e nella straordinaria figura di Padre Pio.
Ha inizio un lungo cammino artistico che come Pittore della spatola lo ha portato a varcare i migliori palcoscenici del settore a livello nazionale ed estero. Le sue tele oggi sono conservate in vari Musei Nazionali, come quello Vaticano.
A un certo periodo della sua vita, con la morte della madre e solo dopo pochi anni della sorella, dopo essere andati nello stesso periodo in pensione, rimanendo da solo ha scoperto la scrittura, iniziando così un nuovo cammino artistico.
In copertina: Ritratto a matita di Nicola Gentile, nel periodo in cui partecipò al corso per Sottufficiale nell’Arma dei Carabinieri presso la scuola di Firenze.
Opera del figlio pittore Francesco Gentile (www.francescogentile.com)
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