Sono Preziosità sommerse quelle che Tonino Grosso racchiude in questa silloge, semplice, come il cuore forte e pulsante di un uomo che ha avuto modo di avvicinarsi ai “classici” percorsi culturali solo per poco tempo, ma non di meno intense, profondissime, sapide.
Con le sue poesie infatti Tonino Grosso riesce a instillare nel lettore sensazioni profonde, intense, quasi misteriose. L’evoluzione delle parole nel testo rispecchia quasi l’evoluzione degli stati d’animo. La scrittura è densa, fortemente interiorizzata, come a rendere di non facile decrittazione la reale emozione che ha fatto nascere il desiderio o la necessità di scrivere.
Una scrittura evocativa, assonante, ma non per questo immediata. La lettura deve essere attenta e approfondita per coglierne a pieno le sfumature.
Tonino Grosso, nasce a Trani il 16 gennaio 1943 da un’umile famiglia borghese di coltivatori diretti. Già da piccolo abbandona gli studi per dedicarsi all’azienda di famiglia. Al diciottesimo anno di età, si munisce della patente di guida al che il padre gli acquista un camioncino e con esso s’inoltra nell’attività di commercio ingrosso – ortofrutticolo con un discreto successo.
In questo frangente forma una famiglia composta da moglie e cinque figli.
Il suo alleato destino gli è stato molto generoso, con gai e sorrisi nei sensi.
Ora, anno 2019, accompagnato dal dono dell’amore e dal senso indulgente, si “aspetta” una risposta del suo produrre prima della fine del suo finire.
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