La poesia di Jacopo Bellan è quella che si può scorgere all’ombra di un pensiero celato, quello che vela i nostri occhi e li rende spesso indecifrabili, ammantati dal soffuso pulviscolo dell’infinito. È una poesia, questa del nostro autore, che sembra vivere in un’oscurità che non è tenebra, bensì quell’attimo esatto prima che tutto si rischiari e ci appaia nella sua splendida limpidezza: la verità che cerchiamo senza sosta. Questi componimenti – limpidi nella loro brevità perfetta – sono capaci di raggiungere il lettore con immediato coinvolgimento per la loro purezza d’intenti, che passa però per forme possenti, vigorose, come se la parola fosse piena del suo senso più atavico.
Jacopo Bellan, nato il 25 luglio 1990 a Montecchio Emilia (RE), è cresciuto e vive a Calerno, piccola frazione della provincia natale. Si avvicina alla scrittura durante le scuole superiori un po’ per diletto, un po’ per necessità di dare forma ai pensieri, alle idee e ai sentimenti. Operaio, appassionato di sport e di vino e con una propensione al pensiero: quest’ultima lo porta sempre più ad appuntare i frutti della sua mente, tra piccoli sfoghi ed espressioni poetiche.
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