Nella campagna veneta, sullo sfondo del ventennio fascista, la vita del ragazzo del grammofono corre veloce, come un nastro che si riavvolge, e la pellicola proietta su un grande schermo un film avventuroso ed emozionante. Nello sguardo di Nino, ultimo di otto fratelli, si riflette la storia della famiglia Brega, tra duri lavori nei campi, lutti, amori e avventure. Le scene di vita quotidiana di questa numerosa famiglia si intrecciano ai contrasti con il Conte Arenghi, grande proprietario terriero, e ai dissidi con i maggiorenti locali del fascismo. La guerra irrompe nel vissuto di tante famiglie, come in quella di Nino, stravolgendone la quotidianità.
Attraverso le vicende della famiglia Brega, talvolta utilizzando espressioni dialettali, l’autrice stende l’affresco di un pezzo di storia veneta del Novecento e con essa ci restituisce la memoria, preziosa, di uno dei tanti internati italiani.
Anna Maria Muran, nata a Verona, è stata a lungo impegnata come insegnante della Scuola Primaria.
Nel corso degli anni ha raccolto le testimonianze dei familiari sulla loro vita trascorsa a cavallo del Novecento, nell’Era Fascista, poi durante la Seconda guerra mondiale, fino al periodo della Prima Repubblica. Raccontare questa Storia è stato per lei un imperativo per rispondere a un richiamo dei protagonisti dal loro passato. Per non dimenticare.
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