“Chiudere è come aprire,” disse con tono pacato.
“Richiede la stessa energia.
Un piano, risorse, muscoli e nervi saldi.”
Non perdere la Trebisonda raccoglie dieci racconti di esperienze lavorative, intrecciate a riflessioni personali e a teorie di management.
La storia del negozio di famiglia, con i suoi successi e fallimenti, rappresenta un filo conduttore che collega le esperienze personali dell’autore ai concetti di management e leadership aziendale.
I riferimenti a teorie e principi scientifici, evidenziano come il successo e il fallimento aziendale siano spesso il risultato di una complessa interazione tra fattori umani e decisioni organizzative.
Il viaggio in barca di un gruppo di amici espatriati, introduce una prospettiva multiculturale che arricchisce le discussioni e offre spunti di riflessione originali che si intrecciano con i concetti di business.
L’ambientazione sul Mar Nero, al largo di Trebisonda, offre uno sfondo insolito e suggestivo per le discussioni su management e leadership.
L’ironia tagliente e diretta, tipica della cultura del paese di origine, permea il libro, offrendo una prospettiva fresca e a tratti dissacrante sul mondo del lavoro con un un approccio “anti-guru”.
Agostino Napolitano è nato a Lucera, in Puglia nel 1976. Ingegnere di formazione si è laureato con lode a Napoli presso l’ateneo Federico II, dove ha anche iniziato a lavorare. Arricchisce il proprio percorso con studi in economia e finanza in Italia e all’estero.
Agostino ha lavorato in contesti internazionali. Parla quattro lingue ed è amante della fotografia, della musica e delle scienze umane.
Agostino è anche marito e padre di due figli.
Oggi vive e lavora in Medio Oriente e sta studiando l’arabo.
Petro –
Un viaggio in barca. Dieci storie vere. Un libro sulla leadership che parla di errori, scelte difficili e direzioni smarrite.
Attraverso racconti intensi e profondamente umani, Non perdere la Trebisonda ci accompagna nei momenti in cui le aziende – e le persone – rischiano di perdersi. Un libro che si legge come un romanzo, ma lascia il segno come un saggio.
Per chiunque abbia perso, almeno una volta, la propria Trebisonda.
Petro