Nemesi di Giancarlo Scapati è una silloge che trae ispirazione dalla vita e dalle emozioni del poeta, nei cui versi riaffiora un costante desiderio e una continua ricerca d’amore, declinato sempre in maniera alta e multiforme. Questo desiderio è accompagnato da una ricerca del senso della vita, che spinge il poeta, di fronte a difficoltà e amarezze, a non arrendersi mai, a cercare sempre una luce, a non smarrire mai la speranza.
Da qui il titolo, Nemesi, la dea greca personificazione della giustizia, che, come scrive l’autore, è «garante di misura ed equilibrio». Infatti, «la vita nel suo svolgersi riserva momenti di profonda nostalgia così come di alta serenità. Ma è proprio la nemesi che determina l’equilibrio tra queste due forze contrastanti descrivendo quindi una sorta di traiettoria “vettoriale” della nostra storia personale. Dando fascino a quest’avventura terrena che, in quest’ottica, ci vede attori sempre positivi: il famoso bicchiere è sempre mezzo pieno».
Giancarlo Scapati nasce a Taranto nel 1955.
Dopo la maturità classica, intraprende gli studi di psicologia a Roma, dedicando particolare attenzione alla psicologia della percezione delle emozioni e all’approccio della psicologia della Gestalt.
Successivamente entra in aziende farmaceutiche, occupandosi di una malattia cronica e terminando la sua attività professionale nella direzione medica di una multinazionale. Attualmente collabora con una associazione culturale che si occupa di musica classica.
Ha scritto un manuale di diabetologia per la formazione di personale aziendale ed ha pubblicato articoli su quotidiani e su riviste cattoliche e di divulgazione sanitaria. Recentemente ha iniziato a scrivere poesie, narrare emozioni.
Poesia come narrazione. Narrazione di emozioni, quelle emozioni che la vita quotidianamente ci permette di sentire e sperimentare. E l’arte, in tutte le sue forme, è emozione.
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