Xhuljana Kokamani intreccia i fili del passato e del presente, offrendo un ritratto vivido di una madre unica nel suo genere. Attraverso i ricordi di una figlia, emerge una figura complessa, una sognatrice con la testa tra le nuvole, ma profondamente radicata nella bellezza del reale. Questo libro è un viaggio intimo nel cuore di una donna che ha saputo creare un mondo tutto suo, fatto di antichi mobili orientali, bicchieri di cristallo e una collezione di Buddha di cemento. La madre di Kokamani è un’affascinante contraddizione: ossessionata dalla pulizia, ma anche capace di perdersi nella contemplazione dei fiori. Attraverso il suo sguardo, scopriamo un personaggio che naviga tra la superficialità e la profondità, l’estetica e l’etica, il cristianesimo e il buddismo. La sua casa è un castello, un rifugio sicuro dove può dare vita ai suoi sogni, mentre il giardino diventa un paradiso personale, popolato da statue e alberi colorati. Questo racconto è una celebrazione delle piccole cose che rendono la vita straordinaria, un omaggio alla resilienza e alla capacità di trovare bellezza e saggezza in ogni angolo della quotidianità. È una storia di amore e accettazione, narrata con una prosa evocativa e riflessiva, e con una sincerità che cattura il lettore.
Xhuljana Kokamani nasce l’8 febbraio del 1994 a Durazzo, Albania. Nel 2002, all’età di otto anni, si trasferisce in Italia. Ha studiato Filosofia a Venezia. Le piace prendere dei concetti e ipotizzare dei personaggi e la loro relazione con il mondo esterno.
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