Non stupisce ritrovare tra questi componimenti una natura forte, selvaggia e silente nonché cromatica e sonora, un percorso ideale che trae linfa dal colore delle sue origini e i suoi suoni immersivi ma anche da un silenzio profondo che si alterna pur nel suo dispiegarsi sulla pagina, come se il mistero stesso dell’esistere passasse per il sacrificio accettato e la costatazione della nostra infinita piccolezza. Questo mare nativo assume molte valenze, quello primordiale, quello delle radici, ma anche quello riscoperto, nella sua più completa purezza, tutti lidi diversi eppure accumunati da un vortice che attraversa il tempo e sospinge verso un senso più alto, liberatorio perfino, quando permette all’anima di tornare a respirare.
Veronica Esposito è nata nel 1978 a Salerno. Si laurea in Lettere Classiche presso l’Università “Federico II” di Napoli e inizia a frequentare alcuni laboratori teatrali presso il Teatro Nuovo di Napoli, per iscriversi poi alla Scuola di teatro diretta da Mario Scaccia, a Roma. Tra il 2000 e il 2010 partecipa come attrice a diversi spettacoli tra Roma e Napoli, con la messa in scena di opere teatrali di Pirandello, Molière, Petrolini, Fassbinder ed Eduardo De Filippo. Nel 2011 è chiamata a Treviso per la sua prima supplenza e inizia a lavorare soprattutto come insegnante di sostegno tra Treviso e Venezia: segue con amore molti bambini con disabilità permanente o disturbi specifici dell’apprendimento. Nel 2016 nasce il suo primo figlio e nel 2018 il secondo. Nel 2020 viene pubblicato nella raccolta antologica Caos ed equilibrio, Catartica Edizioni, il suo primo racconto, Primavera, che narra le misere condizioni in cui, in piena pandemia, si trova ad accedere il figlio al Pronto Soccorso. Nel 2021, in un altro momento di difficoltà, intraprende un percorso personale molto intenso, da cui nasce la raccolta di poesie Mare Nativo.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.