La silloge poetica L’urlo di Medusa, di Caterina Di Pisa, tratteggia i confini del suo mare interiore evocando un maremoto emotivo nei colori sapidi del Sud e incastonandolo nel più antico dei miti. Una sinestetica e metaforica raccolta da pelle d’oca, nella quale la poetessa fa franare senza paura i dolori pietrificati, dando in brevi versi il senso ultimo di una separazione urlante e divorante.
Caterina Di Pisa è nata a Palermo nel 1980. Cresce tra la provincia e la città. Vive la preadolescenza come in una corsa: a chi per prima arriva a sventolare una bandiera a scacchi; un “traguardo” tristemente chiazzato di porpora, residui degli anni di piombo.
L’incontro con la docente di latino (Giulietta G.) la “salva” dal cadere nelle ramificazioni familiari chiuse, è il momento in cui inizia a scrivere poesie.
Ancora universitaria, parte per Senigallia e poi per Bologna per insegnare. Gli incontri di quegli anni, in parte, “saziano” quella famelica e insostenibile voglia di andare Altrove e conoscere, trainata da quell’essere esule.
Oggi vive e lavora a Palermo mantenendo le passioni per la scrittura e la demologia.
LexaMeis –
Un viaggio introspettivo è quello che si compie attraverso la lettura di queste poesie.
La scrittrice riesce a far emergere vissuti, emozioni e parole inespresse.
Consiglio l’acquisto