Nella Bassa Modenese degli anni Novanta sedici bambini furono oggetto di abusi sessuali e violenze all’interno delle proprie famiglie naturali. Attraverso le testimonianze e gli atti ufficiali dei processi, Giordano Bindi, padre adottivo di una delle giovani vittime, vuol fare luce su questa storia oggetto nel tempo di rappresentazioni mediatiche distorte.
Il libro riporta nel dettaglio gli avvenimenti raccontati da questi bambini e bambine, nonché dai loro genitori affidatari, psicologi, assistenti sociali e insegnanti. Tutte le testimonianze, rigorosamente virgolettate, sono il risultato dello studio degli atti ufficiali delle indagini e dei processi; le poche pagine a ispirazione libera sono invece frutto dell’esperienza diretta dell’autore. Anche le parti descrittive rispecchiano in maniera integrale e puntuale il contenuto degli atti giudiziari.
L’infanzia violata, lungi dal voler proporre una narrazione prestabilita e guidata, invita il lettore a soffermarsi sulla complessità e drammaticità della vicenda, con la speranza che possa essere compreso il trauma reale e profondo subito dalle piccole vittime.
Ne emerge una realtà sconosciuta ai più, una realtà difficile da comprendere e metabolizzare perché sfida l’immaginabile, tanto è sconcertante ma al contempo inopinabile.
L’infanzia violata è una cronaca lucida e puntuale che squarcia la nebbia della mistificazione mediatica, svelando quanto rischiava di sfumare in leggenda per mano di chi, paradossalmente, va alla ricerca della verità.
Giordano Bindi nasce nel 1959 in provincia di Firenze. Ingegnere, dal 2001 – dopo quindici anni alle dipendenze di grandi aziende, l’ultima delle quali nel settore della produzione di energia elettrica con centrali termoelettriche di cogenerazione – inizia un nuovo percorso come consulente aziendale e libero professionista. Negli anni a seguire si occupa principalmente di sicurezza in cantieri di grandi dimensioni, quali centrali termoelettriche e parchi eolici. Dal 2019 al 2023 ha fatto parte di un Comitato che raggruppa gli ex bambini e i genitori affidatari e adottivi della vicenda della Bassa Modenese, nato per difendere le vittime dal mainstream mediatico sviluppatosi in quegli anni. Nel tempo libero ama vivere all’aria aperta, coltivando i suoi olivi disposti sui caratteristici terrazzamenti realizzati dal nonno all’inizio del Novecento e, quando è il momento giusto, andare per funghi nei boschi della Toscana.
Attualmente svolge la sua attività professionale a regime ridotto, per scelta personale, essendo pensionato e, soprattutto, occupato nella professione di nonno.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.