Ernesto e Marisa. Lui ha ventisei anni, è orfano di guerra e presta servizio di leva ad Agliè, un piccolo paese del Piemonte. Lei ha solo diciannove anni ed è una studentessa che alloggia presso il convitto delle suore a Torino. Nei fine settimana, però, torna sempre nel suo paese, ed è lì che le loro vite si incrociano per la prima volta. Questa grande storia d’amore inizia ufficialmente dopo il primo bacio, dato nell’ultima notte dell’anno 1941. È un periodo difficile per tutti: la guerra distrugge le certezze del presente e, di lì a breve, molte vite saranno sconvolte per sempre. Quest’opera è composta dalle numerose lettere, alcune delle quali passarono per la censura, che Ernesto scrisse a Marisa fino al coronamento del loro sogno: le nozze.
Questi scritti non sono solo documenti personali, ma anche testimonianze storiche che restituiscono l’atmosfera del tempo. Raccontano le difficoltà economiche, i continui spostamenti da un luogo all’altro, le preoccupazioni per il futuro, il sostegno offerto dalla fede, la certezza di un amore profondo e la speranza di costruire una famiglia. Un’opera che rappresenta il diario di un amore capace di superare ogni ostacolo, fino a raggiungere il lieto fine.
Ernesto Pozzi nacque a Brescia nel 1916. Rimasto orfano di padre all’età di quattro anni, crebbe con la madre e i suoi due fratelli: una sorella maggiore e un fratello più giovane. Il padre, un ufficiale dell’esercito, morì a causa dei gas asfissianti utilizzati nella Prima Guerra Mondiale. La madre, rimasta vedova a ventotto anni con tre figli – concepiti durante le licenze del marito – decise di crescere Ernesto, il primo dei maschi, mentre la sorella maggiore e il fratello minore furono mandati in collegio per studiare.
Nonostante le difficoltà, la madre non si risposò mai. Dopo il liceo, Ernesto si iscrisse alla facoltà di Ingegneria presso il Politecnico di Torino, laureandosi durante il servizio militare. In quanto orfano di guerra, poté frequentare il corso per allievi ufficiali e conseguire il grado di sottotenente.
Il 15 luglio 1943 sposò Marisa, dalla quale ebbe quattro figli: tre femmine e un maschio. La famiglia visse prevalentemente a Milano, poi a Roma e infine a Torino. Ernesto si spense a Saronno il 26 novembre 2013, all’età di 96 anni.
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