Ester e Severino sono cresciuti insieme, nella stessa famiglia, a partire da quel lontano 30 aprile del 1944. A Cesello Brianza, come in gran parte dell’Italia, la guerra aveva sconvolto la quotidianità di tante famiglie italiane e, nonostante l’armistizio dell’8 settembre 1943, era lontano il giorno della Liberazione. I due non possono avere ricordi di quei giorni, ma superata la maggiore età scoprono che le loro vite si sono intrecciate il giorno della nascita per un caso del destino. Ora, passati tanti anni, vogliono entrambi ripercorrere quel passato pieno di domande e di atti eroici e solidali. Le rondini tornano sempre ad aprile è un romanzo ispirato a persone realmente esistite e a una grande storia, quella della resistenza brianzola. Un territorio che fin dall’inizio ha dimostrato di non gradire le angherie fasciste e che ‒ come dimostra questa storia ben documentata e in parte collegata alla storia della famiglia dell’autore ‒ ha dato vita a una strenua resistenza partigiana, figlia di un desiderio di libertà e di indipendenza coltivato per secoli e mai venuto meno.
Giuseppe Antonio Livoni, nato il 18 marzo 1955 a Cesello Brianza, ha dedicato la sua vita all’insegnamento di materie tecniche e allo sviluppo di opere di design. Appassionato di libri fin dalla tenera età, non ha mai smesso di giocare con la fantasia, inventando e scrivendo racconti per figlie e nipoti. Ora ha finalmente recuperato alcuni appunti rimasti per anni nei cassetti della scrivania e della memoria, strutturandoli in ricerche storiche e racconti legati alla sua terra.
Questo è il suo secondo romanzo, il primo dal titolo L’intreccio di due anime in un sogno è stato pubblicato nel 2022.
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