Poche professioni richiedono impegno, sensibilità e responsabilità morale e sociale come quella dell’insegnante. In queste pagine l’autrice ci conduce direttamente al cuore della sua professione, a quel momento “magico”, non sempre facile e mai scontato, in cui si accende la scintilla e si instaura la relazione docente-allievo, fondamentale per l’apprendimento ma anche per la crescita globale del ragazzo. Alcune storie, ricostruite come in una indagine volta a decifrare “il caso”, fanno rivivere dal di dentro la fase di tentativi dagli esiti incerti, tra piccoli eventi apparentemente insignificanti, “incontri mancati” e “svolte improvvise”, per arrivare a quel feedback, un cortocircuito intellettuale ed emozionale. Tutto ciò rende coinvolgente la lettura e dà un’idea di una professione bellissima, non facile ma appassionante.
Le parole e lo sguardo ha il pregio di mettere in luce anche, attraverso il racconto di scampoli di vita di ragazzi nel pieno dell’adolescenza, il percorso della stessa insegnante, che si ritrova a lavorare nella difficile realtà delle scuole di borgata, a misurarsi con dinamiche e modelli negativi fortemente radicati nella mente degli studenti e dell’ambiente circostante, a dover trovare risposte coerenti in situazioni impreviste e non semplici, a cercare sempre e comunque di garantire a ciascun allievo i migliori standard possibili. Una continua sfida, a cui si aggiungono le problematiche di sempre della scuola italiana, dagli spazi inadeguati ai fondi carenti. All’autrice va il merito di aver mostrato quanto c’è di positivo nella scuola, nonostante tutto, e come questa sia in primis un luogo di relazioni: forti, spiazzanti, a volte difficili e burrascose, ma mai prive di significato.
Giusi Merlicco è un’insegnante. Tra le sue pubblicazioni, due articoli sulla rivista «Sistemi Intelligenti» (Il Mulino): Uno scopo più antico tra i paradossi della mente ipocondriaca? e Il contadino e l’autoinganno ovvero paradossi, trappole, risorse.
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