Fin dal loro primissimo incontro Omar e Cécile erano rimasti folgorati l’uno dall’altra: lui, di origine araba ma formatosi in Francia fin dagli anni dell’adolescenza, lei “cittadina del mondo” sia per indole che per studi intrapresi; due realtà così diverse da sembrare complementari, in un perfetto incastro tra spiritualità millenaria, mediata da un’educazione squisitamente europea, e principi liberali pervasi da un profondo rispetto per tutto ciò che è diverso da sé. Sulla carta sembrava un connubio esemplare tra culture differenti, simbolo di un’integrazione che, a dispetto di quanto la politica faccia per favorirla o viceversa ostacolarla, trova da sé la sua naturale strada. Tuttavia, quando Cécile si reca in Africa per celebrare le nozze secondo il rito locale, avverte già i primi segnali di qualcosa che era sfuggito inizialmente alla sua percezione, come un piccolo seme che mette radici nel suo cuore e che con il tempo – complici le frequentazioni sempre più assidue con la famiglia di Omar – si trasformerà in un arbusto infestante e velenoso…
Le montagne invisibili è un romanzo che, con grande intelligenza e sensibilità, racconta il difficile percorso di conciliazione tra culture distanti, approfondendone gli aspetti più sottili e mettendo in luce l’implicita rinuncia a una parte di sé che, da ambo le parti, questa scelta deve comportare.
Simona Ferrazzi è nata a Milano nel 1962 e vive a Parabiago. Ha compiuto studi classici e artistici, lavorando poi per decenni nel campo dell’Advertising. Ha pubblicato alcune poesie nelle raccolte Emozioni e Luci sparse (Editore Pagine) e il breve romanzo Pelle di serpente per il Gruppo Albatros Il Filo.
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