La ragazza di Pozzallo è un romanzo che affonda le proprie radici nella tradizione letteraria, cultura e terra siciliane. Il mare blu e il sole cocente dell’isola fanno da sfondo alle indagini dell’Ispettore Capraro, qui alle prese con un delitto che indurrebbe chiunque a credere nel suicidio della vittima, attorno al quale va infittendosi una rete di fatti criminosi. Un poliziesco, dunque, ma non solo; l’incontro con due clandestini sopravvissuti a un naufragio porta l’Ispettore a scandagliare la realtà infame che sta dietro l’immigrazione e “l’accoglienza”, dove l’eterna necessità di fare sintesi tra chi vuole aiutare e chi non desidera lo straniero in patria produce una squallida burocrazia e, peggio ancora, offre il fianco alla cattiva società e alla speculazione. Oltre i fatti di sangue, attorno ai quali si sollevano lo sdegno e la morbosa curiosità dei media, esistono delitti taciuti, orribili, che vengono operati nei confronti di uomini, donne e bambini innocenti, i cui diritti, sogni e ambizioni vengono costantemente mortificati, repressi, negati.
La scorrevolezza di queste pagine, vivacemente colorate dall’uso del dialetto, conquista il lettore, facendone parte attiva della storia, tra quesiti e dubbi che si sollevano; non mancano però le forti emozioni legate all’amicizia che si instaura tra l’Ispettore e i due immigrati, foriera di un’umanità nuova che in Sicilia trova terreno fertile per germogliare.
Alessandro Salvatore Ferrara è nato a Caltanissetta. Ha trascorso la sua vita tra la città d’origine, la capitale Palermo e l’area del ragusano, girando e imparando a conoscere in lungo e in largo il territorio siculo. È stato un Dirigente della Regione Siciliana per un trentennio, dopo una parentesi dedicata alla professione di architetto, concludendo la carriera in un ruolo amministrativo apicale.
Attualmente in quiescenza, ha abbracciato la sua grande passione per la scrittura.
Ha pubblicato nel 2020 il suo primo libro, Good Morning Sicily, la prima e ultima Repubblica.
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