La volontaria Elisa assiste Maria durante l’ultimo periodo della sua vita. Maria è una donna dal carattere grintoso e un intenso vissuto che sceglie di raccontare proprio a Elisa, anzi fa di più: le affida i taccuini in cui ha scritto di un suo grande amore e le chiede di farne un libro.
Dopo la morte di Maria, Elisa sistema gli appunti e ne narra la storia in prima persona: sposata con il chirurgo Alfredo, Maria vive a Venezia, è ligia ai suoi doveri di moglie e madre, mentre Alfredo è spesso assente per via del lavoro. Una sera Maria si ritrova da sola a Lugano per presenziare a una cerimonia e s’imbatte nell’ufficiale Andrea che si pone con lei in maniera iraconda, nonostante i suoi occhi rivelino una profonda fragilità – anche Andrea è sposato, ma sua moglie è una donna pestifera.
Tra i due esplode una passione che è impossibile reprimere, il preludio di un amore travolgente che li accompagnerà per sempre e in segreto. Anche un certo “mistero” li accomuna, quello di Mimma Maia, un nome che Andrea pronuncia distrattamente e che a Maria evoca ricordi lontani.
La vita di Maria è scandita da distanze e riavvicinamenti, sorprese, imprevisti, nuovi incontri, impegni famigliari, ma con Andrea, quell’uomo solitario di cui lei scopre anche il lato più tenero, il legame non si spezzerà mai.
Miryam Caputo dà vita a una storia appassionante, originale e sorretta da una protagonista coraggiosa che si fa amare.
Miryam Caputo è nata e vive a Venezia con la sua famiglia. Il suo cuore è sempre stato stregato da questa meravigliosa e unica città. Questo romanzo non ha nulla del suo vissuto. Solo una cosa accomuna Maria all’autrice: la passione per il volo. Miryam, prima da bambina, poi da ragazza, e infine da donna, ha avuto sempre un unico sogno: entrare a far parte dell’Aeronautica Militare per poter pilotare un caccia. All’epoca, però, di donne nell’esercito non ne volevano. Ma il sogno di poter sfrecciare nel cielo, anche per pochi minuti, non l’ha mai abbandonata.
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