QUALSIASI FINE NASCONDE DEI NUOVI INIZI.
LA SCRITTURA INSEGUE LA LUCE DEL NUOVO GIORNO.
Nella consueta routine quotidiana ci abbandoniamo alla lentezza del tempo della normalità, quando tutto sembra immobile, non passare mai, non deteriorarsi. Invece il tempo consuma, giorno dopo giorno, ogni cosa. Oggetti, alberi, persone, corpi e luoghi. E così, quando ci ritroviamo di fronte al distacco da una madre, tutta la nostra vita si riavvolge in un nastro e nella pellicola i piccoli riquadri scorrono veloci restituendoci agli occhi, ma soprattutto al cuore, ricordi vestiti di emozioni che ci fanno d’un soffio rivivere quello che siamo stati. La nostra infanzia, la famiglia, gli affetti, le incomprensioni, i legami con la terra d’origine. Nel paesaggio collinare luminoso e rassicurante affiorano le fatiche della campagna, l’allegria delle feste, la pacatezza degli affetti che si intrecciano ad una lenta metamorfosi dei sentimenti, in un’indissolubile legame tra madre e figlia.
“Tra queste colline” riflette Cecilia “si compiono dei miracoli, grazie ai legami che hanno unito i loro abitanti, i quali si sono conosciuti per quello che erano e sono in grado di riconoscersi di generazione in generazione. Ogni gesto è rafforzato dalla naturalezza del contatto con la terra, con il sole, con la pioggia. Non si tratta di corsi e ricorsi storici, ma di attraversare un sogno che per me ha la concretezza della vita di mia madre Adele.”
Francesca Belcapo è di origine marchigiana, è appassionata delle tradizioni della sua terra e dopo la laurea ha svolto la professione di insegnante. Ha partecipato al Premio letterario Città di Olbia 2020 e ha pubblicato un saggio critico sulla Trilogia di Giovanni Testori (Grafica e stampa soc. coop. 2019).
lucia.aureli77@gmail.com –
‘LA MADRE DI CECILIA’ E’ UN LIBRO CHE HO LETTO CON INTERESSE PERCHE’ VEICOLA UN MESSAGGIO DI FONDO CHIARISSIMO:LA VITA RICOMINCIA SEMPRE. ATTRAVERSO UN’ESPERIENZA INDIVIDUALE SI RIPERCORRE LA VITA SVOLTASI NEI PAESI DELL’ENTROTERRA MARCHIGIANO NELL’ARCO DI QUASI UN SECOLO. IL RACCONTO E’ SEMPLICE ED INCISIVO, CAPACE DI ENTRARE NELLA SOSTANZA DEI FATTI,DELLE EMOZIONI,DEI PAESAGGI, DI RIVOLGERSI AI LETTORI DI TUTTE LE ETA’. AI GIOVANI OFFRE UNO SQUARCIO DI VITA AUTENTICA, AGGRAPPATA ALLE CERTEZZE DELLA CIVILTA’ CONTADINA.IL PRIMO BALUARDO E’ IL RISPETTO DELLA NATURA, NONOSTANTE LA FATICA.LA FAMIGLIA PATRIARCALE E’ SFONDO DI DOLORI PROFONDI, MA TACITATI DALL’AFFETTO RECIPROCO CHE NON ESCLUDE LA RINUNCIA,MA ALL’OCCORRENZA SOSTIENE CHI COMBATTE PER ROMPERE GLI SCHEMI DELLA TRADIZIONE QUANDO INTRAPPOLANO L’AMORE STESSO E LA VITA.UN SERBATOIO DI ESEMPI ALTERNATIVI AL FRASTUONO DEI MESSAGGI MARTELLANTI E OPPRESSIVI DI UNA COMUNICAZIONE DI MASSA A VOLTE ANGOSCIANTE.UN’ANCORA DI SALVEZZA PER RICREARE UN RAPPORTO EQUILIBRATO CON L’AMBIENTE DI VITA E CON SE STESSI.UNA FAMIGLIA , QUELLA DI CECILIA,FORSE SINGOLARE, MA VERA, IN CUI I VALORI UMANI NON SONO STATI MAI SUBORDINATI AGLI INTERESSI MATERIALI.QUESTA E’ LA PREZIOSA EREDITA’ CHE ATTRAVERSO LE VICISSITUDINI DEL 900 E’ GIUNTA FINO ALLA PROTAGONISTA DEL RACCONTO.UN’EREDITA’ PREZIOSA CHE CECILIA HA RICEVUTO DALLA MADRE E VUOLE TRASMETTARE AI SUOI FIGLI E NIPOTI.IL VERO PROGRESSO PASSA ATTRAVERSO L’ADESIONE A QUESTA VERITA’ SEMPLICISSIMA, TESTIMONIATA E VERIFICATA DA CHI CI HA PRECEDUTO. UN MESSAGGIO CHE PARTE DA UN BORGO SPERDUTO ED ARRIVA AI CONFINI DEL MONDO.LA LETTURA DEL LIBRO E’ FLUIDA,RIGENERANTE E SPINGE A RIFLESSIONI ESISTENZIALI INELUDIBILI.
Marco Sera –
IL LIBRO ‘LA MADRE DI CECILIA’ E’ IL RACCONTO DI UNA PERSONA CARA CHE TI PORTA INDIETRO NEL TEMPO, IN UNA DIMENSIONE IRRITROVABILE NELLA REALTA’ QUOTIDIANA,NEANCHE IN MINUSCOLI FRAMMENTI.UNA DIMENSIONE CHE ORA SI PUO’ RICERCARE SOLO NELLA MENTE DI CHI L’HA VISSUTA E SPERIMENTATA. I PROTAGONISTI DI ESSA ORMAI SONO UN BALUARDO SPARUTO, DISPERSO, INDIFESO,MASSACRATO DAL COVID 19.RIMANGONO POCHI SUPERSTITI.PERTANTO LEGGERE QUESTO LIBRO E’ COME SENTIRE LA VOCE DI QUALCUNO DI ESSI CHE, SENZA MALINCONIA, ANCORA RIESCE A FAR RIVIVERE UN PASSATO,CHE NON TORNERA’ PIU’ ,MA CHE E’ VIVO,FATTO DI SANGUE, DI GIOIA, DI RINUNCE, DI DOLORE E DI AMORE, DI SPERANZA E DI SALVEZZA. IL RACCONTO TI FA SENTIRE LA PRESENZA DI TUA NONNA CHE NELLE SERE FREDDE D’INVERNO,TI PRENDEVA SULLE GINOCCHIA E TI RACCONTAVA IL SUO MONDO, LA SUA VITA E COSI’ ADDOLCIVA LE VICISSITUDINI QUOTIDIANE.COSI’IL LIBRO DELLA BELCAPO TI PRENDE TRA LE BRACCIA E TI SPIEGA IL SENSO DELLE TRADIZIONI,DELLA SAGGEZZA POPOLARE CHE FA PARTE DEL NOSTRO DNA, MOLTO PIU’ RIVOLUZIONARIA DI TUTTE LE PROTESTE DI MASSA CHE PULLULANO NEI SOCIAL.TI FA CAPIRE IN UN CAMMINO A RITROSO TUTTI QUEI VALORI CHE SONO STATI APPRESI DAL CONTATTO DIRETTO CON LA NATURA.TI FA SCOPRIRE LA SINGOLARITA’ DELLA TERRA MARCHIGIANA,PERCORSA DA SANTI E PELLEGRINI,NON ULTIMO IL POVERELLO D’ASSISI,CHE TANTA MITEZZA E CORAGGIO HANNO INFUSO NELLA POPOLAZIONE DA INDURLA AD UNA SOLIDA DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DEI VARI ‘CAPITANI DI VENTURA’ CHE HANNO INCROCIATO NEL TEMPO.E’ PARTICOLARE LA MITEZZA UNITA ALLA FORZA DELLE DONNE MARCHIGIANE CHE DURANTE LA PRIMA E LA SECONDA GUERRA MONDIALE,HANNO SAPUTO PRENDERE IL POSTO DEGLI UOMINI ED HANNO TRAINATO L’ECONOMIA RURALE E LA FAMIGLIA OLTRE IL GUADO SENZA COLPO FERIRE,SENZA INUTILE SUPERBIA SOLO PER I FIGLI, UN AMORE TESTIMONIATO CON CONVINZIONE CHE E’ STATO IL COLLANTE,L’ANELLO DI CONGIUNZIONE TRA LE GENERAZIONI. DONNE CHE HANNO CUSTODITO IL SILENZIO E LA RESILIENZA,VITTORIOSE MENTRE GLI UOMINI SCENDEVANO IN CANTINA A SFOGARE LA DISPERAZIONE CON IL VITALISMO AVVENTUROSO DEGLI IMMORTALI BACCO,TABACCO E VENERE.IN DEFINITIVA LE DONNE DESCRITTE DA FRANCESCA BELCAPO SONO MOLTO VERE, FIGURE APPARENTEMENTE DI CONTORNO, RASSEGNATE MA DI FATTO IL MOTORE DELLA LOTTA PERENNE TRA BENE E MALE, UNA LOTTA NON FARISAICA ,MA DUTTILE E PURA ,FIDUCIOSA NELL’ARMONIA UNIVERSALE CHE NON LASCIA FERITE.
Maria meschini –
Un susseguirsi di vicende di vita quotidiana, emozioni inespresse, storie di altri tempi, ma attuali al tempo stesso, minuziosamente narrate e ripercorse con maestria. Un libro che coinvolge e appassiona. Vivamente consigliato!