Una serie di efferati delitti sconvolge la splendida cittadina di Santa Pagaia Marina e in particolare il famoso albergo “Villa Regia”, punta di diamante della Riviera, meta prediletta di una clientela affezionata e selezionatissima, non necessariamente denarosa ma fiera della propria cultura, consapevole del valore delle antiche tradizioni e dedita al culto della più sobria e autentica bellezza. Purtroppo, una nuova classe sociale emergente sta espandendosi e impadronendosi di quei luoghi un tempo ad essa preclusi, uomini e donne arricchitisi mediante talenti ed espedienti assai discutibili spadroneggiano nella Reggia, metafora di una società nella quale personaggi arroganti avanzano a grandi passi verso l’apice del potere, calpestando con la sicumera dell’ignoranza quanti incontrano nel loro cammino, desiderosi soltanto di soddisfare i propri biechi propositi.
Un romanzo corale, un giallo ramificato e brillante cucito addosso a personaggi indimenticabili. Una lettura avvincente, piena di sorprese, suspense e colpi di scena in cui riflettere sull’ingiustizia, sulla irrazionalità del tempo corrente e sulla necessità di un imminente cambiamento delle mode al fine di ristabilire il primato delle virtù sull’effimero.
Mindaugas Deutheronomius è uno scrittore di origini lituane che impersona la creatività del suo popolo, famosa per riuscire a trasformare il suono del respiro nella colonna sonora di un film, il vento che soffia tra i capelli nel testo di una canzone, una pietra presa a calci per strada in una scultura e più specificamente, come avviene nelle sue opere, il sogno in una proposta concreta e l’osservazione critica dei costumi in una profonda riflessione sugli stessi per denunciarne la pericolosa involuzione.
Nato a Kaunas (Lituania) nel 1947, ancora adolescente fugge con la sua famiglia dagli orrori della dittatura sovietica per riparare negli Stati Uniti dove, oltre a studiare, svolge con impegno mille lavori per pagarsi il college, imparando così il significato della parola “sacrificio”. Grazie alla sua abilità nell’organizzare e dirigere la rivista studentesca, viene notato da un’importante azienda nel settore dell’editoria che gli offre una borsa di studio permettendogli così di frequentare l’Università. Terminato a pieni voti il ciclo di studi, Deutheronomius, sensibile alla causa del suo nuovo Paese, che gli ha dato la possibilità di esprimere le proprie capacità, rifiuta però la proposta di lavoro e parte per il Vietnam dove parteciperà a diverse operazioni militari molto discutibili, crescendo in esperienza e temprandosi ancora di più caratterialmente.
Sopravvissuto al conflitto torna nel Wisconsin e, forte della sua preparazione letteraria, scrive minuziosi racconti sulle molteplici problematiche vissute in prima persona durante la guerra, nella speranza che le sue denunce possano contribuire ad evitare in futuro la ripetizione di certi tragici errori: questi racconti gli danno sì una certa fama ma non lo aiutano assolutamente ad ottenere la cattedra universitaria cui tanto ambiva. Intellettualmente onesto e ribelle al conformismo cui avrebbe dovuto piegarsi per ottenere il posto che avrebbe meritato nel mondo della cultura, Deutheronomius inizia ad esplorare percorsi alternativi e grazie alla sua lingua madre, nonché alla sua naturale simpatia, si specializza nella fornitura di consulenze commerciali ad aziende non americane desiderose di importare prodotti dal suo Paese d’origine senza dover sottostare alle rigide condizioni imposte dal regime sovietico, ottenendo grandi soddisfazioni ulteriormente amplificate dallo sgretolamento dell’U.R.S.S.
La sua attività lo spinge a viaggiare di frequente in tutto il mondo, Italia compresa, e durante uno di questi viaggi conosce la Riviera dei Fiori di cui si innamora e dove desidererebbe tanto insediarsi, registrando la sua società di intermediazione commerciale. A causa però delle difficoltà sollevate dalla burocrazia italiana deve rinunciarvi e trasferirsi in una nota località della vicina Costa Azzurra che gli consente di sistemarsi definitivamente.
Tornando a casa dall’ennesimo viaggio di lavoro, Deutheronomius viene coinvolto in un terribile incidente stradale, causato da un maledetto pirata che, nel tentativo di sorpassarlo ad altissima velocità in una galleria, perde il controllo del proprio mezzo, causando una disastrosa carambola che provoca uno spaventoso incendio. Rimasto sfigurato in volto e fortemente menomato nei movimenti, anche a causa dell’età avanzata e delle tante prove cui la vita l’ha sottoposto, Deutheronomius si ritira dagli affari e grazie al successo ottenuto con il suo lavoro, può dedicarsi interamente al suo hobby preferito, la letteratura, che può coltivare da casa ripensando ai tempi della gioventù, quando si divertiva a scrivere racconti di denuncia con quell’acuto spirito critico che non gli ha mai fatto difetto. Così, probabilmente predestinato a causa del suo nome e cognome, Deutheronomius sente sempre più impellente la necessità di esprimere le proprie opinioni sui temi di attualità in modo sistematico, analitico e razionale ma soprattutto non convenzionale, senza inutili e scomposte reazioni emotive ma attraverso una lucida e disincantata analisi dell’involuzione della società, esortando dunque il lettore a riflettere sul presente per stimolare un auspicabile miglioramento del futuro. Del resto, il suo nome secondo un’antica interpretazione lituana significa “molta saggezza” mentre il suo cognome riporta al quinto libro del Pentateuco, scritto secondo la tradizione da Mosé in persona, nel quale sono contenute le prescrizioni relative alla vita religiosa e sociale del popolo ebraico dopo l’insediamento in Palestina, volte ad orientare e regolare nel modo migliore la vita stabile e sedentaria che di lì a poco il popolo d’Israele avrebbe condotto all’arrivo nella Terra Promessa. Adattando quindi il testo originale alle proprie convinzioni, Deutheronomius afferma che “quando sorgerà in mezzo a voi un profeta o un sognatore che vi annuncerà un segno o un prodigio ed il segno o il prodigio di cui vi avrà parlato si compirà, probabilmente egli vi dirà: «ascoltate quelle divinità straniere, che voi non conoscete, e servitele». Ma allora voi non darete retta alle parole di quel profeta o di quel sognatore e direte ai vostri amici «siate forti, fatevi animo, non temete ed usate il cervello perché la Ragione vi offrirà sempre un baluardo di difesa contro la fatuità delle mode, aiutandovi a considerarle per quello che sono grazie ai saldi punti di riferimento che saprà offrirvi senza mai abbandonarvi!»”.
E per rendere più interessanti ed avvincenti le proprie riflessioni su quanto accade nella vita di tutti i giorni, come pure sulle numerose esperienze di cui è stato testimone, Deutheronomius inserisce organicamente le proprie considerazioni all’interno di romanzi gialli dai classici ingredienti, sempre conclusi da una riunione nel corso della quale viene svelata l’identità dell’assassino in base ad un’attenta valutazione del movente, dell’opportunità e dei mezzi con i quali i delitti sono stati perpetrati.
A causa delle sue misere condizioni fisiche, che gli impediscono di spostarsi, e della sua non perfetta padronanza della lingua di Dante, Deutheronomius ha ceduto per l’Italia tutti i diritti delle sue opere alla GM Consulting, che ne ha curato le traduzioni, delegandola a promuoverne l’immagine ed a rappresentarlo negli incontri pubblici.
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