Una storia forte e dura che racconta l’infanzia della protagonista, la cui madre è alcolista e il padre narcisista-manipolatore. Questa “folle e avventurosa vita” è testimonianza della tanta sofferenza subita, ma anche della forza che ne è scaturita, quella forza che le ha permesso di rimanere accanto alla Madre fino alla fine e, nel bene e nel male, anche al padre.
Restare a galla nonostante tutto è difficile, a volte l’autrice si perde, finisce nei guai, ma i suoi Angeli la salvano sempre.
Una lettera aperta al padre, un percorso catartico che porta la protagonista a perdonare e a perdonarsi, per rinascere.
“Grazie a tutto
Grazie a Mamma e sì, grazie anche a te,
Papà
Che a rendermi arida ci hai provato
Manipolando la poca acqua con cui mi hai annaffiato.
Ora sboccio
Insieme a quattro bellissimi fiori di campo.”
Rosella Stefanini, classe ’74, oggi vive guardando il mare dalla sua casa bioetica perfettamente inserita nel contesto naturale.
Le regole incoerenti al benessere comune le sono sempre andate strette e ha condotto la sua vita secondo questo principio. Sua figlia ama definirla come un fiume che segue sempre la sua dritta e pacifica via ma che, con una sola onda, ha il potere di buttare giù interi ostacoli.
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