Carole è nata a Beirut, in Libano, molti e molti anni fa. Sua madre le ripeteva spesso che aveva avuto troppa fretta di venire al mondo, perché non le aveva nemmeno dato il tempo di arrivare in ospedale. Era forse la fretta che aveva provato lei stessa, ebrea siriana, quando era stata costretta a fuggire da Aleppo con la bambina in pancia. Era appena scoppiata la guerra in Medio Oriente con la dichiarazione di indipendenza dello stato di Israele. La famiglia si rifugiò in Libano e poi in Italia.
In questo romanzo, Carole, ormai canuta, si siede alla sua scrivania milanese. Si rivolge ai genitori da molto tempo scomparsi. Racconta ciò che non ha potuto dire loro mentre erano in vita: quanto ha sofferto, quanto ha lottato, quanto ha gioito.
Dalle roventi cucine dei ristoranti del vecchio porto di Giaffa, alle sale riunioni di aziende multinazionali di Parigi, Londra e New York, Claudine Chayo ha vissuto molte vite nel suo cammino esistenziale. Tanti diversi ruoli, molteplici identità e appartenenze culturali. Oriente e Occidente nelle sue radici ebraiche medio-orientali.
Claudine Chayo ha scritto un libro di racconti, Sguardi. Ha scritto e interpretato due monologhi teatrali: C’era una volta o forse no e Marlene D. Memorie di una diva.
Io, l’infedele è il suo primo romanzo.
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