Il tema trattato è la violenza sulle donne e l’originalità sta nel modo in cui viene affrontato.
L’autrice ha fatto dell’aiuto alle donne la sua professione, lo scopo della sua vita. Lavorando con le vittime fa una scoperta che lei stessa definisce una rivoluzione copernicana, comprende che anche chi come lei non ha subito direttamente dei soprusi è in qualche modo, in quanto donna, “ingabbiata” da alcune “regole” non scritte e profondamente interiorizzate di cui nemmeno ci si accorge più, perché sono il risultato di millenni di storia dove la donna ha sempre subito i dettami della società, della famiglia, del marito ecc. La differenza tra chi aiuta e chi viene aiutato, a volte, risiede solo nell’aver avuto la fortuna di non aver incontrato uomini violenti.
Sotto questo aspetto la visuale è chiaramente molto più ampia e diventa fondamentale acquisire informazioni, testimonianze che, se recepite con la giusta attenzione, possono permettere anche a noi di entrare in quella rivoluzione copernicana che ha sperimentato l’autrice, a conferma che è la prospettiva da cui si guarda che fa la differenza, sempre.
Mi chiamo Simona Cardinaletti, sono nata a Chiaravalle in provincia di Ancona, il 4 settembre 1958, attualmente abito in aperta campagna a 10 minuti da Ancona. Ho due figli, Diego di 31 anni, agricoltore, e Sara di 26 anni, educatrice professionale.
Mi sono laureata in Psicologia all’Università degli Studi di Padova nel 1982; nel 1986 ho conseguito una specializzazione post laurea in Criminologia Clinica, all’Istituto di Medicina Legale presso l’Università di Modena. Nel 1993 ho conseguito la specializzazione in Psicoterapia Relazionale e Sistemica presso il Centro Studi e Terapia per la Psicoterapia della coppia e della famiglia nella sede di Ancona.
Ho cominciato la mia carriera professionale lavorando in un Centro Diurno per tossicodipendenti a Chiaravalle (AN) dall’86 al ’91; dal ’92 al ’96 ho lavorato alla Lega del Filo d’Oro di Osimo, centro di riabilitazione e cura per pluriminorati psicosensoriali. Dal ’96 al 2002 ho lavorato nel carcere di Montacuto (AN) e nel 2007-2008 nel Carcere di Barcaglione (AN) come esperta psicologa e componente dell’équipe di Osservazione e Trattamento.
Nel ’97 sono stata assunta dalla Cooperativa Sociale La Gemma (oggi Polo9) come Coordinatrice del Servizio di Assistenza Educativa Scolastica e Domiciliare per i Disabili; nel 2000 la mia cooperativa ha aperto la Casa Rifugio Zefiro per donne vittime di violenza con o senza figli minori, di cui sono a tutt’oggi responsabile ed una delle aree principali del mio lavoro oltre alle donne ospiti della casa, seguo anche donne del territorio che pur vivendo una situazione di violenza non necessitano l’allontanamento dalla casa dove vivono con il maltrattante.
Come Responsabile della Casa Rifugio sono membro del Forum Regionale a contrasto della violenza di genere e delle molestie, della Rete Provinciale coordinata dalla Prefettura di Ancona e della Rete Locale coordinata dal Comune di Ancona.
Dal 2006 svolgo attività di Supervisione:
• 2006-2016 Coop. Horizon di Sulmona, ente gestore della Casa delle Donne e del Centro Antiviolenza La Libellula.
• 2012-2014 Coop. Alpha di Chieti ente gestore del Centro Antiviolenza di Chieti.
• 2015 a tutt’oggi Associazione Sud Est Donne di Conversano (BA) ente gestore di Centri Antiviolenza delle province di Bari-Taranto-Brindisi.
• 2019 a tutt’oggi, Coop. Polo9, équipe dei Centri Governativi per Minori Stranieri non Accompagnati e gruppo educativo presso la Casa di Riposo dell’Opera Pia Mastai Ferretti.
Dal 1993 svolgo attività come formatrice sui temi: disabilità, dinamiche familiari, violenza alle donne e affido.
Dal 1998 sono consulente volontaria per l’associazione delle famiglie affidatarie “Ecco tuo figlio”, conduco gli incontri di gruppo e consulenze individuali.
Dal 1997 svolgo attività privata come psicoterapeuta.
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