Simon lavora con Sabrina e altri colleghi al Dipartimento di Giustizia Sociale. La loro mansione consiste nell’individuare soggetti ribelli alle nuove regole del mondo, istituite grazie al supporto della IA, l’intelligenza artificiale. La perfetta neodemocrazia artificiale non ammettere errori: ogni cittadino ha un chip su cui riceve le notifiche sul proprio stato di salute, sul consumo di energia, sui comportamenti da tenere, sui rischi e i pericoli. Molti non ricordano neppure la società del passato, quando si era liberi di sbagliare e di esprimere le proprie opinioni. Simon può star certo che nella nuova società della IA nessuno potrà più usare epiteti razzisti contro di lui.
Eppure, qualcosa non funziona come dovrebbe. Simon, che nel frattempo è diventato Magister Simplex, se ne accorge quando viene mandato in missione presso una comunità religiosa di tripli zero, gli unici soggetti esclusi dalla società ultratecnologica. Hanno scelto di non aderire alle comodità offerte dalla IA, e per questo rimangono isolati, riducendo al minimo i rapporti con l’esterno. Parlare con loro, come fa Simon, può essere molto pericoloso, perché mettono dei tarli in testa. Loro, soprattutto i più anziani, ricordano ancora i grandi film del passato, le passioni per il calcio o la politica, il piacere delle piccole cose… Per Simon, tormentato da quel passato oscuro e affascinante al tempo stesso, è tempo di una scossa che cambierà per sempre la sua esistenza…
Cresciuto a pane e manga, appassionato lettore di romanzi di fantascienza e ucronie, riconosce in Asimov e Philip K. Dick i due scrittori che lo hanno maggiormente influenzato. Sognatore e nerd fino al midollo, è amante degli anime, cosplay, videogiochi, wargame da tavolo e della cultura pop anni Ottanta.
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