Un’opera costituita da cento novelle, più o meno brevi, che è un piacere leggere, sia per la diversità dei temi, che mostrano atteggiamenti e costumi umani universali, sia per la lingua e lo stile, sempre raffinato e ironico.
Dieci novelle ogni giorno, per dieci giornate. L’opera più grande di Giovanni Boccaccio, conosciuta in tutto il mondo, e studiata ancora oggi nei licei italiani e nelle università, fu composta intorno alla metà del 1300 e rappresenta senza dubbio la capostipite della letteratura in prosa in volgare italiano. Pasquale Buonomo, fine conoscitore del testo e dei suoi molteplici risvolti, ha rivisitato con una traduzione secondo una lingua più moderna l’intero Decamerone, senza mancare di rispetto alla tradizione. Un’opera costituita da cento novelle, più o meno brevi, che è un piacere leggere, sia per la diversità dei temi, che mostrano atteggiamenti e costumi umani universali, sia per la lingua e lo stile, sempre raffinato e ironico.
Pasquale Buonomo è nato nel 1945 ad Alvignano, un comune nella provincia di Caserta. Si è laureato in materie letterarie presso l’Università di Salerno nel luglio 1970. Nel 1972 si è trasferito a Bergamo dove tuttora risiede. È stato prima docente di materie letterarie nelle scuole medie, poi preside incaricato presso la scuola media di Urgnano nella provincia di Bergamo, in seguito preside di ruolo nella scuola media statale di Alzano Lombardo. Dall’anno scolastico 2000 al 2006, anno del pensionamento, è stato dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Guglielmo D’Alzano” di Alzano Lombardo. Durante la sua carriera scolastica ha ricoperto ripetutamente l’incarico di presidente di commissione nei concorsi a cattedra. Ha svolto anche attività di critico d’arte sulle pagine di “La nostra domenica”, settimanale del giornale “L’eco di Bergamo”.
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