Mentre gioca a nascondino con i suoi amici, il piccolo Massimo trova uno strano oggetto che, all’apparenza, sembra un banale telecomando, che però ha solo tre tasti e si comporta in maniera insolita. Divorato dalla curiosità, il bambino lo porta a casa e lo mostra alla sua amichetta del cuore, Ketty. Insieme decidono di metterlo alla prova premendo un tasto e… in pochi istanti si ritrovano al Polo Nord! Tra elfi, fiocchi di neve parlanti e Babbo Natale, i due bimbi saranno protagonisti di emozionanti avventure e, al tempo stesso, impareranno importanti lezioni di vita. Torneranno a casa come Cavaliere e Principessa del Bene, con la voglia di lottare contro le ingiustizie e di aiutare i bimbi più svantaggiati.
Si incontrarono in un luminoso pomeriggio di marzo di tanti anni fa, c’era nell’aria profumo di primavera.
Si incontrarono nel centro del mondo: a Roma, ai Fori imperiali, un luogo magico, dove ti “sovvien l’eterno”. E s’innamorarono. Lei, Lyudmyla, nata in Azerbaigian, sulle aride coste del mar Caspio, e cresciuta in Ucraina, quando questo paese era ancora parte integrante dell’URSS. Già da bambina fa inenarrabili sacrifici per conciliare la scuola con gli allenamenti in piscina. Come rifugio dalla rigida educazione vetero-comunista, nel poco tempo libero, alimenta la sua fantasia con la lettura dei racconti e delle fiabe di Puškin, il suo autore preferito. Studi superiori in educazione fisica, nuotatrice nella squadra nazionale dell’URSS e poi allenatrice. Finalmente, dopo la caduta dell’URSS, lascia l’Ucraina e corona il suo sogno di vedere il mondo. Lui, Mario, nato a Napoli, in una famiglia borghese, ragazzo un po’ scapestrato ma impregnato dell’antica cultura della sua città. Studi classici, appassionato di storia, di letteratura antica e di arte. La sua insaziabile curiosità lo spinge però a dedicarsi alla Fisica, il primo germoglio della filosofia e della scienza occidentali. Insegnante per un breve periodo, poi aviatore per lavoro, ma marinaio per passione. Due mondi molto diversi, apparentemente inconciliabili. Ma, come ci insegna la storia (e anche la biologia!), la diversità è feconda, l’uniformità è sterile. L’esuberante immaginazione e la voglia di raccontare di Lyudmyla hanno incontrato le esperienze culturali e il vissuto di Mario e, insieme, hanno dato vita a questo racconto, inizialmente dedicato ai loro nipotini, ma che gli autori sperano possa incontrare il favore di tanti altri bambini (e genitori!).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.