L’autismo affrontato in modo più leggero e propositivo e allo stesso tempo serio e professionale, non come qualcosa da curare, ma come un viaggio di crescita sia per chi lo vive in prima persona sia per coloro che fanno parte della vita di questi bambini speciali. E lo sono davvero, se l’autrice ha scelto di usare come titolo proprio una frase che un suo alunno ripeteva spesso: “Il cammello vive nello spazio”. A molti può non dire nulla, ma se si riflette un po’ si può intuire che è una metafora geniale di come forse si sente il neurodiverso, immerso in un luogo silenzioso, tranquillo, dove galleggia felice guardando la Terra da lontano. Ecco, la sfida è proprio quella di raggiungere il cammello nello spazio e metterci in contatto con lui, in quella bolla sicura e luminosa, con rispetto e serietà, comprendendo che non esistono bambini autistici e bambini neurotipici, ma solamente bambini, ognuno con le proprie specificità.
Silvia Cragnolini è un’insegnante di sostegno laureata in scienze della formazione primaria e ha sempre avuto l’attrazione per la diversità e l’aiuto al prossimo; da dieci anni si sente di dire che ha l’onore di lavorare con bambini della scuola primaria con Bisogni Educativi Speciali, in particolare autistici. Cerca di combinare come meglio può e con moltissima passione il suo ruolo di maestra, moglie e madre di una meravigliosa bambina di tre anni che l’ha accompagnata dolcemente, mentre era nel pancione, durante la stesura di questo testo; ha aspettato che crescesse per riprendere in mano quanto scritto e provare a condividerlo con colleghi, personale socio-sanitario, genitori e anche alunni, rendendolo pubblico a chiunque voglia avvicinarsi all’universo dell’autismo.
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