Il metodo del dottor Baiamonte, basato su una visione innovativa della termodinamica statistica, una teoria classica applicata al nostro fabbisogno energetico, individua nel metabolismo basale il “miglior amico” e alleato del nostro organismo e del nostro benessere.
È lui che lavora per noi anche quando siamo a riposo e senza che ce ne accorgiamo. O meglio, ne prendiamo coscienza perché nel frattempo stiamo dimagrendo.
In questo regime alimentare lo sforzo fisico non è essenziale, soprattutto se inteso solo come consumo calorico: ciò che si attiva, invece, è il metabolismo basale il quale, come una caldaia, brucia tutte le calorie in eccesso procurando un naturale calo del peso.
Alma Maria Grandin, giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione. Una vocazione giovanile la porta a diplomarsi in ostetricia all’Università Statale di Milano. Dopo solo tre anni abbandona la professione per inseguire un sogno: diventare giornalista. La gavetta inizia nel 1988 al quotidiano “Il Bergamo Oggi”. Nell’agosto del 1989 si trasferisce a Roma per collaborare con L’Espresso ma anche con “La Sicilia”, “Il Gazzettino di Venezia” e “Il Giornale”, allora diretto da Indro Montanelli.
Nel 1991 passa a Telemontecarlo (oggi La7). Per dieci anni, fino al 1999, scrive per “Il Corriere della Sera”. Nel 1992 l’incontro decisivo con Luciano Onder, al Tg2 Salute e Medicina 33. Nel 1998 a Uno Mattina con Luca Giurato e Giancarlo Mingoli. Nel 1999 a Radio1, alla redazione All News e conduce le edizioni principali del Gr1 e del Gr3. Dal 2004 al 2009 realizza e conduce News Generation – Il Giornale Radio dei Ragazzi: l’unico quotidiano radiofonico nazionale per i giovani che si raccontano sui banchi di scuola. Conduce anche Radio Campus, dedicato agli universitari. Un decennio pieno di soddisfazioni quello a Radio1 con riconoscimenti prestigiosi ricevuti dalle Nazioni Unite e da Confindustria per le “buone pratiche di comunicazione” in News Generation e Radio Campus.
È stata docente in “Giornalismo radiofonico e Nuovi media” all’Università di Macerata.
Nel maggio 2010 passa al Tg1 come caposervizio del Tg1 online.
Nel 2012 esce il suo primo libro dal titolo: www.viraccontoiltg1.rai.it edito da Rai Eri.
Salvatore Baiamonte nasce il 19 marzo del 1968 ad Agrigento, dove nel 1987 consegue il diploma di maturità scientifica presso il Liceo Scientifico Sperimentale “Leonardo”. Nel 1992 si laurea, con il massimo dei voti e la lode, in Scienze Biologiche con indirizzo bio-molecolare ala Facoltà di Scienze (Dipartimento di Biologia Cellulare e dello Sviluppo) dell’Università degli Studi di Palermo. Nel 1996 si abilita alla professione di biologo. Nel 1997 ottiene l’idoneità al Dottorato di Ricerca in Immunofarmacologia (XII ciclo) presso l’Istituto di Patologia Generale (oggi Dipartimento di Biopatologia e Metodologie Biomediche) dell’Università degli studi di Palermo. Nello stesso Ateneo, nel 1998, si specializza in Patologia Clinica presso l’Istituto di Patologia Generale della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Nel 2000 viene abilitato all’insegnamento di scienze naturali, chimica, geografia e microbiologia nelle scuole secondarie.
Nel 2006 consegue una seconda laurea, questa volta in giurisprudenza, presso l’Università degli Studi di Palermo e due anni più tardi si specializza in professioni legali, indirizzo giudiziario–forense, presso la scuola di specializzazione “Gioacchino Scaduto” dell’Università degli Studi di Palermo. Nel 2009 si abilita alla professione di avvocato.
Da vari anni il dottor Baiamonte si occupa di sicurezza degli alimenti come consulente di varie aziende alimentari, oltre a gestire un proprio laboratorio di analisi delle acque, degli alimenti e di ricerca scientifica, e nello stesso tempo svolge la professione di nutrizionista Parte dei proventi di tali attività sono serviti per completare l’allestimento di un laboratorio di biologia molecolare e biochimica, creato con lo scopo di mettere a punto alcune metodiche per la prevenzione del tumore alla prostata. Il dr. Baiamonte, una volta smesso il camice bianco, indossa con estrema disinvoltura la toga nera per correre in tribunale a dedicarsi alle cause penali, che continuano ad appassionarlo.
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