I conti non tornano è un thriller misterioso ambientato nei primi anni duemila nella capitale dello stato di Washington, Stati Uniti. Daniele Conti è un uomo riflessivo, solitario, con una vena di cinismo dettata dagli eventi del suo passato traumatico in Italia che ha cercato di superare da quando si è trasferito a Seattle.
Una missiva inaspettata innesca gli eventi che lo vedono compiere un’elaborata fuga attraverso oceani, catene montuose e foreste tropicali, sfuggendo al proprio destino rappresentato da un’oscura entità.
Lo studio della sua psiche e le riflessioni personali sono elementi che caratterizzano l’opera anche dal punto di vista del romanzo psicologico. È narrato in prima persona, lo stile è diretto e tagliente, soprattutto grazie all’uso del flusso di coscienza. Il duro ritorno alle origini si collega ai temi dell’identità e le radici, considerando il viaggio fisico come una necessità innata di scoperta individuale.
La storia esplora come il mistero, la solitudine e i legami con il passato possano definire chi siamo e influenzare il nostro cammino verso la risoluzione dei conflitti personali e la conseguente riconciliazione dello spirito interiore.
Michele Sganzerla, 25 anni, è uno studente di lingue originario di Verona alla prima esperienza editoriale con un romanzo d’esordio.
Il libro nasce da un variopinto catalogo di curiosi aneddoti raccolti in un diario di viaggio per oltre due anni, attraverso quattro continenti. Fra le destinazioni degne di nota, da ricordare Indonesia, Australia, Messico e Stati Uniti, luoghi che hanno contribuito alla stesura apportando elementi verosimili entrati a far parte del romanzo sotto mentite spoglie.
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