Frammenti di vita sul filo della memoria è un memoir che si compone di due parti.
Nella prima parte la protagonista ritorna al suo passato di bambina e fanciulla, ricordando luoghi, persone, emozioni, aneddoti che credeva di aver rimosso.
Nella seconda parte ci si sposta, invece, su eventi recenti personali e una tragedia che ha colpito tutti.
Queste due parti corrispondono anche a diversi stati emotivi della protagonista: i ricordi felici del passato la aiutano a superare un periodo buio della sua esistenza raggiungendo, nella seconda parte, una nuova consapevolezza: riuscire a guardare la vita da una nuova prospettiva.
Maria Smedile
Nata nel 1959 a Messina dove vive tuttora, è appassionata di cucina e amante della lettura, del canto e dei viaggi.
Miro Santangelo –
La vita di ciascuno è fatta di episodi, di momenti, di frammenti che, se riemergono, diventano ricordi.
L’autrice ,con uno stile scorrevole ,vivace e ricco di descrizioni pittoriche, ci vuol far rivivere il suo mondo di bambina, un mondo che non c’è più, nel quale i suoi coetanei possono riconoscersi- e anche essi riscoprire ricordi che credevano dimenticati -e con il quale i giovani possono familiarizzare, visto che non lo hanno mai conosciuto.
Le metafore del gomitolo e dell’aquilone, con la loro potenza evocativa, rendono al meglio l’impegno dell’autrice, e di ciascuno di noi ,nel riannodare i fili della propria esistenza- i ricordi sono compagni ed insieme maestri di vita -e nel contempo la consapevolezza che la nostra vita è come il volo di un aquilone, con l’imprevedibilità che ne deriva ,ma che non ci deve intimorire, perché ha come positivo contraltare la leggerezza tipica del volo, la levitas che ci aiuta a superare le difficoltà dell’esistenza.
Davvero un bel libro !
La sua lettura appaga e conforta ed è questo che ogni lettore chiede all’autore al quale si accosta.