Marina Dora Moretti, nel suo singolare testo argomentativo, propone il gioco di ruolo come valido sostegno e apporto all’attività didattica. Punta l’attenzione sullo sviluppo delle potenzialità del bambino con l’ausilio del gioco, della finzione. Immergersi in una storia e indossare il ruolo di un personaggio qualsiasi incentiva la creatività e offre inoltre al bambino la possibilità di agire in autonomia ed effettuare scelte che potranno essere determinanti per lo sviluppo della vicenda. Rapportati all’insegnamento, gioco e didattica, nell’epoca moderna, da sempre hanno camminato su binari paralleli ma per certi versi non si sono mai fusi l’uno nell’altra, ed è proprio da qui che parte l’innovazione: nel GDR la didattica è onnipresente, si integra perfettamente al gioco, offre spunti di riflessione. Questo testo nasce soprattutto per gli addetti ai lavori, per gli educatori che ogni giorno cercano di studiare strategie alternative alla piatta e monotona lezione frontale, ma anche per testimoniare che insegnare in un modo differente è possibile, i mezzi esistono.
Facciamo che io ero un druido può essere considerato un validissimo ausilio e una novità assoluta nel campo della letteratura per docenti e un ottimo approfondimento metodologico per l’insegnamento nelle scuole di primo e secondo grado.
Marina Dora Moretti è nata a Milano. Docente di scuola primaria dal 1999 è facilitatrice mindfulness e studente di life coaching. È appassionata di giochi, nuove tecnologie, mitologia, numerologia, cinema e musica. Assidua giocatrice di ruolo da sempre, ricerca ogni forma e modalità di connessione tra gioco e didattica attraverso escape room digitali, librigame e riadattamento di giochi da tavolo all’ambiente scolastico.
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