Ogni tanto capita di leggere delle poesie che riescono a elevarci, ad alleggerirci di alcune zavorre che noi stessi ci creiamo nella vita di tutti i giorni, e a farci indirizzare il nostro sguardo verso cose più importanti, evitando di farci scivolare sul piano inclinato del pessimismo, della tristezza e del rancore. È il caso di questa silloge poetica di Enzo Falasca, che, con sapiente semplicità, ci riporta a quella linea dell’orizzonte nella quale cielo e terra si uniscono, fondendosi e confondendosi.
Enzo Falasca è nato a Campobasso il 21 luglio 1976. Presbitero della diocesi di Isernia-Venafro dal 2008, è stato direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile dal 2009 al 2019 e dal 2020 coordina l’Ufficio di Pastorale Familiare e Nuova Evangelizzazione. Dottorando in ambito teologico-pastorale presso la Pontificia Università Lateranense (Città del Vaticano). Ha conseguito nel 2022 anche un Master in “Pastoral Counseling per il benessere psico-fisico e spirituale” presso l’Università Cattolica di Roma. Ha fondato nel 2021 il Centro “Eureka” nel quale, insieme ai suoi collaboratori, è costantemente impegnato nel processo di rinnovamento della Chiesa. Con creatività e linguaggi moderni ha ideato numerosi percorsi esperienziali, progetti e strumenti per vivere la fede in casa, in chiesa, nel mondo. Si occupa delle famiglie e dell’educazione alla vita cristiana dei figli nelle mura domestiche. È coautore di Il Giubileo dal vertice del Padre (Romani Editore – 2025).
La poesia è una nuova recente passione che lo ha portato a pubblicare Era ora. Poesia e così sia, una raccolta di opere ispirate al Vangelo e alla vita quotidiana. Ricerca, innovazione e sogno sono le parole sulle quali è sempre pronto a scommettere.
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