Viaggiare è sempre un’esperienza allettante, soprattutto quando si ha l’opportunità di farlo “gratuitamente”. È quello che è accaduto al protagonista di questa breve storia, che improvvisamente si ritrova vincitore di un soggiorno in Turchia per aver sostenuto e letto assiduamente la sua rivista preferita. Probabilmente estratto a sorte e incartato in un’esperienza molto singolare, si ritrova a febbraio, in un vortice di neve e gelo, a visitare la bellissima Turchia, celebre non certo per le sue nevicate.
Il fascino che caratterizza questo stupendo Paese si nasconde dietro le insidie della povertà, della mancanza di opportunità di lavoro e di istruzione, e i nostri “turisti per caso” si imbattono in situazioni alquanto incresciose.
A volte vittime di un sistema collaudato da tempo, in cui povertà è sinonimo di capacità di arrangiamento, i nostri scorgono delle falle enormi nel sistema legato ai viaggi organizzati, dove la parola gratis è solo uno specchietto per le allodole.
Elucubrazioni su un viaggio quasi gratis, di Roberto Pamelin, è un’analisi accurata del dell’animo umano e del viaggiatore-tipo, che nel viaggio ogni volta ricerca un po’ se stesso.
Roberto Pamelin è un architetto. Appassionato di fotografia e poesia, ama scrivere, annota tutto quello che elabora nella sua mente, pagine su pagine che poi ripone in una valigetta preposta a custodirle.
Il fortuito incontro con Albatros Il Filo ha fatto sì che un manoscritto venisse tolto da quella valigetta, era lì da diversi anni. Solo grazie all’encomiabile aiuto del team di Albatros, quelle pagine, solo fini a se stesse, sono diventate un libro, questo libro come sua prima pubblicazione. Chissà se in futuro da quella valigetta potrà uscire qualche altra sorpresa.
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