Mario Patruno narra il momento cruciale in cui decide di aderire al Partito Comunista Italiano, nell’inverno del 1972. Si tratta di un passaggio che segna non solo una svolta politica, ma anche un profondo cambiamento culturale e umano.
Le radici familiari, l’esperienza personale, le nuove scoperte e i tumulti politici di quegli anni, lo portano a una consapevolezza più profonda, spingendolo a convertire il suo impegno culturale in un’azione diretta e organizzata. L’autore riflette sul potenziale trasformativo della politica, che può venire da una conoscenza approfondita dei processi storici, provando a narrare il passato per comprendere il presente e indicare una via per il futuro. Gli elementi autobiografici rappresentano il pretesto letterario, il filo conduttore per tenere legati argomenti della politica nazionale e internazionale che altrimenti sembrerebbero distanti fra di loro: una piccola storia nella grande Storia narrata, però, con la leggerezza di un racconto.
Vincitore del secondo premio letterario nazionale “Guido Rossa”
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