Eleonora minaccia i vicini con l’acido muriatico; Anna Maria, ex tossicodipendente, aggredisce chi le sta intorno; Ludovica ha sviluppato un’ossessione per la chirurgia estetica e vorrebbe rifarsi le orecchie, sebbene le sue orecchie non abbiano nessun problema apparente; Piero, poco più che ragazzo, si prostituisce; Giobatta conduce la sua guerra contro i medici del Reparto psichiatrico; infine, c’è Palma, abusata dal suocero.
E ancora le sorelle Lercari, Angiolina, Charles, Martino, Elena… Cosa hanno in comune tutte queste storie? I Cento Imperfetti Mondi sono vite differenti, accomunate dal fatto di riempire altrettante schede cliniche. Vicende reali, ricostruite… certamente verosimili. Vite, non casi.
Due autori, due stili, un unico approccio alla scrittura e alle storie. Attraverso la scelta narrativa, ai «matti», agli esclusi, agli ultimi vengono restituite sensazioni, pensieri, dignità. Giacinto Buscaglia e Franca Pezzoni, psichiatri, firmano questa raccolta di racconti, ciascuno dei quali spoglia medici e pazienti dalle loro maschere, mostrandoli per quel che sono: uomini e donne.
Giacinto Buscaglia e Franca Pezzoni, psichiatri, hanno lavorato per tutto il loro percorso professionale nei Servizi psichiatrici territoriali. Hanno scritto insieme Parlare di follia. Esperienze di vita quotidiana nella pratica psichiatrica (2006), La porpora e il nero. La forza degli uomini imperfetti (2008) e L’artiglio del grifone (2018).
Giacinto Buscaglia ha scritto Il medico di Aquilia (2007), L’amore in fondo (2009), La mia Laigueglia (2015), Lumecan con M. Schiavon (2021).
Franca Pezzoni ha scritto A caval donato (2007).
prof. Eugenio Borgna –
“Caro Giacinto e cara Franca Pezzoni, un libro straordinario che ho letto con tanta emozione, anche per il suo grande fascino letterario di una ampiezza tematica estesa non solo ai libri, ma anche ad altre forme di espressione. La psichiatria che riemerge è affascinante, umana e gentile: come la definisco da sempre, una psichiatria dell’ascolto, della accoglienza, della gentilezza, della umanità che contribuiscono a contrassegnare la sua fisionomia a questo libro. Un testo che si legge anche per questa felicità narrativa; anche editorialmente è bellissimo. Quando lo si è letto fino in fondo, chiudendolo, si è assaliti da una nostalgia degli incontri e dei temi, che lo stesso fa nascere.
Grazie ancora infinite e il mio saluto che si accompagna anche al ricordo dei luoghi in cui si svolge il vostro lavoro e la vostra vita.”
Messaggio del prof. Eugenio Borgna, noto psichiatra e saggista italiano, a seguito della lettura dell’Opera CIM – CENTO IMPERFETTI MONDI