La casa dell’infanzia e i ricordi non si abbandonano mai, resta impresso nel cuore quel senso di pienezza d’amore che i nonni riescono a trasmettere ai nipoti. I nonni, con il loro baule pieno di esperienza, riescono a vedere oltre la siepe, a comprendere e a dare il giusto peso alle cose della vita, nella quale in quei momenti gli affanni e le preoccupazioni restano sospese in un limbo, prive di importanza. Ormai lontani dalla frenesia dei giorni andati, restano a guardare il mondo, mettendo al servizio dei figli e dei nipoti la loro esperienza, la loro saggezza. Prendono vita tanti aneddoti, i racconti della famiglia, e si ravviva il senso dello stare insieme.
Pasqualina di Nuzzo, in Cara Nonna…, ha espresso dei pensieri bellissimi da regalare ai suoi cari. In lei si avverte il senso dalla mancanza, del vuoto, il desiderio di volerla ricordare così, semplicemente, tra le righe di questo breve testo.
Un pensiero delizioso, che nasce tra le pieghe di un dramma sociale: il lockdown.
Pasqualina di Nuzzo, classe 1976, è molto legata al ricordo dei nonni e ai valori trasmessi dalla famiglia.
Diplomata in Ragioneria, lavora nella sua terra d’origine fino al 2009, poi si trasferisce a Roma per lavorare in un’azienda cinematografica e successivamente in altri settori. Nella Capitale vive anche il lockdown. Proprio durante la pandemia di Covid-19 ricorda i racconti della sua nonna paterna e la vita vissuta con lei. Così decide di rendere omaggio non solo al suo ricordo ma anche a tutta la generazione che è stata maggiormente colpita dall’epidemia.
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