Martina Samaja è malata di fibrosi cistica e scrive questo testo con il desiderio di andare oltre la propria singola esperienza e dare voce a questa patologia che, nonostante sia una delle malattie rare più diffuse al mondo, è anche una delle più sconosciute. È la testimonianza di come sia importante cercare e trovare la speranza anche dentro un letto di ospedale, strappandosi un sorriso persino quando si ha il cuore calpestato dal dolore. Martina ci racconta inoltre il profondo legame che la unisce al suo Golden Retriever. La sua storia, a tratti forte e commovente, vuole essere la prova che si può sopravvivere a ogni cosa, se in palio c’è la propria vita.
Martina Samaja nasce a Milano nel 1984. Pochi mesi dopo la nascita le viene diagnosticata la fibrosi cistica, una malattia genetica “rara” allora ancora molto poco conosciuta che condizionerà tutta la sua vita, portandola infine a un trapianto bipolmonare all’età di trentacinque anni. Martina cresce a Milano, studia lingue al liceo e si laurea in Filosofia nel curriculum di Estetica. Dopo un breve periodo vissuto a Trieste, torna nella sua città natale e inizia a lavorare come programmatrice pubblicitaria presso Publitalia, portando avanti da un lato la sua passione per la fotografia e la comunicazione per immagini attraverso corsi e stage, dall’altro la sua instancabile voglia di viaggiare e curiosità per tutto ciò che è nuovo. Nel 2014 adotta il suo fido compagno di vita, Breath, un Golden Retriever con il quale vive a fasi alterne fino a oggi, nonostante alcuni lunghi allontanamenti per via delle sue condizioni di salute. Per lei Breath ha sempre rappresentato un punto di riferimento importante e lo stimolo necessario a trovare la forza per andare avanti. Dopo il trapianto, Martina inizia a lavorare come impiegata presso la Fondazione Enrico Mattei, riprendendo in mano la sua vita, con difficoltà ma con la testardaggine che da sempre la contraddistingue.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.