«Era l’inizio dell’estate del 1998 quando Gianmarco, al culmine della classica crisi coniugale del settimo anno tra i suoi genitori, avendo sicuramente percepito tutto, disse a soli 5 anni di età: “Papà, mamma, ma si può essere MALATI DI NIENTE? Perché io ho dolore, le lacrime agli occhi, ma non mi sono fatto male da nessuna parte del corpo”. Passò un attimo ed io replicai: “Figlio mio, un giorno il tuo Papà scriverà un libro che si chiamerà (AM)MALATI DI NIENTE”. E così fu…». Sono vizi, storture, caratteristiche, difetti, comportamenti, tendenze, ossessioni, a volte vere e proprie piaghe che affliggono la nostra società e che prima o poi ognuno di noi è destinato a incrociare nel proprio cammino. L’autore, partendo dallo spunto fornito dal figlio, le battezza come “Malattie del Niente” e ne offre un’ampia casistica in questo “saggio-romanzato”, che, partendo dalla sua esperienza personale, mette in luce gli insegnamenti più importanti che ognuno può trarre anche dalle esperienze più difficili, e per questo immagina di poter essere egli stesso un faro per chi cerca, nei suoi prossimi dintorni, il riferimento ad una navigazione sicura.
Vincenzo Maria Pasolini è nato a Napoli nel 1964. Vive e lavora con passione a Roma dal 1991 ma appena può corre a salutare la sua città natale. Ingegnere, figlio di Ingegnere e legatissimo al suo unico erede Gianmarco, con cui lavora quotidianamente nel settore immobiliare. Ha conseguito la maturità classica presso il prestigioso Liceo napoletano G.B. Vico per poi laurearsi in Ingegneria Civile Trasporti Aeroporti al Politecnico di Napoli. Trasferitosi a Roma per amore di una bella milanese, conosciuta ad Ischia, resta innamorato delle isole napoletane tra cui anche Capri, con la sua caratteristica zona di Anacapri che è stata per lui la più grande fonte di ispirazione. Tanti bei tramonti estivi, e non solo, passati a riflettere sotto il faro di Anacapri. Ha scritto per anni e per diletto semplici e divertenti cronache nell’ambito di tornei di calcetto dei circoli sportivi romani ed in tanti gli hanno sempre suggerito di scrivere un libro attesa la leggerezza, scorrevolezza e gradevolezza del suo stile di scrittura mai pomposa. E lui lo ha fatto…
Copertina ideata da Roberta Tellini
Annamaria Febbraio –
Ho letto questo libro in un giorno
Mi ha immediatamente presa per la scorrevolezza e piacevolezza della scrittura.
I temi trattati sono profondi ma espressi con grande leggerezza e a tratti ironia.
L’autore ci porta nel suo mondo ma in quel mondo ci ritroviamo trascinati anche noi e ci immedesimiamo e ci emozioniamo e ci intristiamo e sorridiamo e…aggrediamo il prossimo capitolo.
Manuel Menichelli –
Un libro piacevolissimo! Mi ha fatto sorridere, emozionare, indignare. Ero dalla parte dell’autore e insieme a lui vivevo in prima persona i racconti della sua vita. Poi è finito. Ed è stato come dover salutare per sempre un amico caro che se ne va.
Lara Di Paolo –
Ho letto questo piacevolissimo libro e l ‘ ho trovato subito molto interessante sia per i temi trattati ma soprattutto per il piacevole modo di raccontare e scrivere ..non annoia mai anzi si legge tutto di un fiato, ti appassiona già dal primo capitolo .erano anni che non leggevo un libro così semplice ma complesso , un libro che fa riflettere e stimola la nostra mente. I riferimenti al periodo storico culturale attuale ricordano un po’ i modi di vivere di ognuno di noi con le nostre piccole stranezze, manie e soprattutto vizi. Per me è stata una dolce scoperta, direi “un libro che sa di buono” una dolce coccola serale che dona allegria e conforto .
Anna Minutella –
Mi piace molto leggere e devo ammettere che una volta iniziato questo libro, non sono più riuscita a smettere, sia per l’originalità dell’argomento, “le malattie del niente”, che per la fluidità dello scritto. Nella prima parte è dirompente il coinvolgimento nella famiglia dello scrittore, che in modo simpatico rievoca abitudini e fissazioni di ogni membro, ma ho apprezzato ancora di più la seconda parte, dove le malattie del niente spaziano tra gli avvenimenti quotidiani, e chi ne è affetto (quasi sempre) neanche se ne accorge, condizionando però la propria vita e quella degli altri. Il libro offre notevoli spunti di riflessione, invita all’autocritica e fa sperare che possa esserci un seguito da continuare a leggere!
Tito Menichelli –
Libro che ho apprezzato particolarmente. Semplice nella scrittura, scorrevole. La narrazione è gradevole e ripercorre parte della vita dell’autore. La descrizione dei componenti la sua famiglia è amorevole e al tempo stesso non fa sconti. In alcune pagine fa molto riflettere e potrebbe ricordare accadimenti che ognuno di noi potrebbe aver vissuto. Ne consiglio la lettura!