[…] Le cose, anche se non sempre per te, stanno andando meglio, comunque, nel loro complesso ti danno la possibilità di godere del sole e dell’aria profumata che si può respirare nel tuo giardino! Tua figlia ti ricopre di attenzioni e premure. Sei contenta, quindi? Non puoi immaginare quanto ne gioisca anch’io? È bello ricevere tutto quell’amore.
Luigi, ormai in pensione e accompagnato solo da vecchi ricordi, ogni settimana si reca al cimitero per trovare la sua bella Laura, con cui ancora conversa amabilmente e alla quale racconta le proprie giornate.
Non ha avuto una vita facile e il cuore ancora gli si riempie di tristezza al pensiero di tutto ciò che è stato: la povertà, la miseria materiale e umana, la morte del fratellino prima, la scomparsa della madre subito dopo; tutti eventi che nel Luigi bambino hanno impresso segni indelebili, lasciandogli addosso un velo di profonda malinconia.
Al cimitero, però, un giorno conosce Curzio, un giovane ragazzo che ha perso i genitori nel terremoto di Amatrice; ha dovuto lasciare la scuola e trasferirsi dallo zio, che poco si cura di lui.
L’incontro tra i due non sembra un caso e sarà destinato a cambiare la vita di entrambi.
Letizia Rocchi (Roma, 1927) scultrice e pittrice autodidatta, insegnante, sempre attiva nell’ambito del volontariato, vive in Svizzera circondata dai suoi affetti più cari e dai suoi cani.
Dopo la narrazione del tempo della sua giovinezza, incastonata nel periodo carico degli eventi della seconda guerra mondiale in Cento grammi di pane nero, l’autrice torna ora quasi cieca ma indomita nello spirito a considerare come da un incontro fortuito due vite si incrociano, maturato un rapporto, arriveranno a fondersi insieme.
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