Durante la Seconda Guerra Mondiale, due ragazzi, Enrico e Gianni, si trovano, quasi inconsapevolmente, a condurre la loro esistenza su fronti opposti, uno con l’etichetta di fascista e l’altro con quella di partigiano.
Enrico e Gianni sono diversi in tutto: nel carattere, nel passato, nella famiglia…
Le loro storie si intrecciano attraverso altri personaggi ed eventi e si troveranno persino coinvolti nello stesso scontro; involontariamente, sono entrambi vittima e carnefice ma sono ben consapevoli di non voler essere né l’uno né l’altro. I “Pippo” volavano sempre è un romanzo affascinante e onesto, che permette al lettore di immedesimarsi con i due protagonisti, comprendendone l’intimità e sospendendo il giudizio.
Giorgio Burei nasce a Pavia nel 1949. Trascorre la sua infanzia tra l’Oltrepò pavese, Palermo e Milano. Cresce in una famiglia borghese di tradizione militare, dolorosamente segnata dai conflitti del secolo scorso. Sin da bambino si dedica allo studio della storia bellica del nostro Paese, passione che porta avanti durante gli studi di medicina e per tutta la vita, documentandosi costantemente e collezionando reperti storici della Grande Guerra. Vive la sua giovinezza nel pieno fermento del ’68 milanese e partecipa attivamente alla politica, difendendo i suoi ideali libertari con entusiasmo e trasporto. Giorgio, mancato poco dopo aver terminato questo scritto, ha voluto raccontare le vicende della sua famiglia attraverso la lente della Storia moderna: una lente capace di valorizzare la quotidianità delle vicende umane senza dimenticare il ruolo della memoria nel preservare l’amore per i propri cari.