Cos’è la coscienza se non il luogo dove memorizziamo quei momenti che ci hanno segnato o cambiato? Sono quelle situazioni che decidiamo di mettere da parte, di nascondere, di archiviare per non doverle più affrontare, poiché il solo pensiero di farlo ci distrugge. Spesso però, arriva il tempo in cui ognuno di noi deve farci i conti. È stato così per la Dottoressa Maela Mannini, anatomopatologa forense della questura di Roma, per il comandante Michele Pisano, capo della sezione Omicidi della Polizia romana e per il dottor Alessandro Scantini, ex agente dell’FBI ed esperto del comportamento umano. Tre destini apparentemente diversi, tre background diametralmente opposti che si incontrano e si intersecano durante un’indagine, dalla quale emergeranno sconcertanti episodi legati al loro passato, ma che delineeranno la strada per catturare il primo serial killer della storia di Roma.
Benedetto Scampone è nato a Roma nel 1979. Ha lavorato a lungo nell’ambito amministrativo fino ad approdare, circa quattro anni fa, nel mondo del ministero della pubblica Istruzione. Trasferitosi a Bracciano, una cittadina lacustre con paesaggi ameni e pittoreschi, ha trovato l’ispirazione per scrivere la sua prima opera L’archivio della Coscienza.
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