I migranti sono come ombre senza volto che creano scompiglio nel nostro quieto vivere, nelle nostre paure. Ma è davvero così? E se invece dessimo un volto, un nome, una storia a ogni singolo migrante? Che cosa cambierebbe? L’equipaggio di Sensibile alle onde è formato da undici migranti, undici persone con un nome che in comune hanno sicuramente una cosa: una storia dolorosa alle spalle.
Questa è la storia di Octavio “l’ottavo”, la famigliola con Aidha “colei che ritorna” Amal “speranza” e il piccolo Amir “il principe”, Fatima “colei che svezza i bambini”, Jamil e Jamal i “gemelli della luce”, Anbar “profumo d’ambra”, Fawzi “colui che avrà successo”, Ghassan “ardore giovanile”, e Karim, il “generoso”, ed è soprattutto la fiaba del loro futuro.
Un testo a tratti duro e a tratti dolce, che ci pone diversi quesiti, scritto con realismo fantastico.
Franco Busato, nato a Milano nel 1957, vive a Arluno (Mi). Una vita da impiegato, impegnato da sempre nel volontariato. È stato direttore responsabile di due piccole testate giornalistiche di carattere naturalistico e politico sindacale. Fondatore ed ex presidente di un circolo culturale. Appassionato di montagna e cucina. Ha già pubblicato vari racconti (Per un brevissimo tempo infinito, L’anello ateo di Dio, Abra e Cadabra, L’amore ai tempi del corona, Com’è profondo il male, Lettera d’amore) e quattro romanzi gialli (Delitto a villa Arconati, Balfolk killer, Chi ha ucciso il pret de Ratanà, L’ottava maledizione di Ötzi).
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