Mi chiamo Tiziano. Son morto da tanto ma ancora ricordo i miei giorni migliori. Ed anche i peggiori.
Son qui a ricordare e a condividere con voi momenti speciali della mia vita umana, e poi a raccontar la mia fine. Infine, a osservare la vita che scorre anche senza di me. Nel silenzio.
Buongiorno, lettori.
A casa mia, in un giorno di pioggia sottile, a settembre.
“Leonardo dedicò due pensieri a quel maledetto novembre in cui le foglie volavano lente, cadendo dal cielo; a quel maledetto novembre in cui anche noi sporcammo l’asfalto di pianto. Leonardo di fianco al mio cuore, guardava la pioggia. Diceva soltanto: «Perché? Perché proprio lui?». Poi il cuore allentò la sua presa e il suo pianto divenne leggero.
In quel giorno, in cui le foglie lasciavano i frutti dorati buttati per strada, la strada piangeva accanto al suo cuore. Quell’umido asfalto si macchiò di rosso in quel novembre di freddo e di sole. E scesero foglie a coprire il suo corpo”.
Roberto Sisinnio Mereu, è nato a Jerzu il 28 dicembre 1967. Ha già scritto un libro nel 2022, La stufa catalitica, che, nel suo paese, ha avuto un discreto successo; anche per questo motivo continua a insegnare lettere al liceo scientifico di Jerzu. In questo suo secondo libro racconta la storia di una vita qualunque e, soprattutto, una storia d’amore, e di morte. Una morte qualunque. La paternità di questa sua seconda opera è discutibile in quanto lui si è limitato semplicemente a riportare i pensieri del narratore.
L’autore quando e dove muore continua a non saperlo.
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